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Coronavirus: Zaia lancia la "banca del sangue" dei pazienti guariti

Continua intanto la "ritirata" del Coronavirus dalla Marca. I positivi a Covid-19 in provincia di Treviso sono attualmente 938 con 1353 negativizzati. In quarantena ci sono attualmente 1.170, 42 in più rispetto all'ultima rilevazione di Azienda Zero

Una banca del sangue con il plasma dei pazienti guariti dal coronavirus. E' il progetto annunciato oggi, mercoledì 6 maggio, dal presidente del veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa. «In Veneto siamo stati i primi in Italia a sperimentare la cura sierologica a Verona e Padova e con la consulenza del prof. Palù, con il sangue dei pazienti guariti e contenente gli anticorpi abbiamo curato 12 pazienti con esiti incoraggianti, risultati che invieremo all'Iss». «Da qui vogliamo fare un passo avanti e creare una vera e propria 'Banca del sangue' in Veneto con il plasma dei pazienti ammalati e guariti di Covid 19 che contiene gli anticorpi  con cui possiamo curare altri pazienti- ha sottolineato Zaia - e da qui lancio un appello a tutti i 3600 pazienti curati e guariti per una raccolta volontaria del loro sangue, con il quale creeremo una grande 'magazzino' per le necessità future». «Ovviamente i dati dei primi test sperimentali dovranno essere validati scientificamente»: ha tenuto a sottolineare Zaia che ha quindi lanciato "Un appello al senso civico di questi pazienti guariti: che donando il loro sangue potranno dire così 'grazie' alla sanità veneta che li ha curati'.

«Oggi abbiamo superato i 400 mila tamponi, un traguardo impensabile fino a poco tempo fa. Il bollettino odierno ci dà 18.479 positivi, 77 in più da ieri, 6175 persone in isolamento,  in calo di 178 unità, mentre i pazienti ricoverati sono scesi sotto quota mille, per la precisione sono oggi 992, 32 in meno da ieri, ed anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono scesi a 90, 8 in meno, salgono a 2782 i pazienti guariti e dimessi, 39 in più da ieri, i decessi in ospedale sono arrivati a 1223, 16 da ieri, mentre in totale dal 21 febbraio sono stati 1568». Ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia.  «Continua così il percorso positivi di discesa dei pazienti ricoverati anche in terapia intensiva, ma dopo le aperture di lunedì scorso dovremo aspettare una decina di giorni per vedere gli effetti - ha sottolineato Zaia, ed invito ancora una volta i cittadini a non abbassare la guardia, ad usare sempre la mascherina che 'salva la vita' ed è il primo baluardo al contagio. Perchè - ha ammonito - se va male si torna alla partenza, ed invece che nuove aperture si torna a chiudere come è già successo in altri Paesi».

Sono attualmente 1.170 i trevigiani in quarantena a causa dell'emergenza Coronavirus, 42 in più rispetto all'ultima rilevazione di Azienda Zero della serata di martedì. E' uno dei pochissimi dati, con un segno più, in quella che sta diventando una lenta ritirata del Coronavirus dalla provincia di Treviso. I contagiati scendono a 938 (erano 940) mentre i negativizzati si attestano a 1.353 con 272 decessi (nelle ultime ore una sola vittima). Salgono a 9 i ricoverati in terapia intensiva negli ospedali della Marca (sono 89 in tutto il Veneto): 5 al Ca' Foncello, 2 a Conegliano, 1 a Montebelluna e 1 a Oderzo. In area non critica vi sono: 42 in ospedale a Vittorio Veneto, 22 a Treviso, 9 a Motta di Livenza, 4 a Montebelluna, 2 al San Camillo di Treviso, 3 a Oderzo, 2 a Conegliano, 1 a Castelfranco e 1 alla "Giovanni XXIII" di Monastier.

IL BOLLETTINO

Intanto sono giunti i primi dati della prima tranche di pazienti sottoposti a test sierologici al Palaverde di Villorba: completati 507 test rapidi, approfondimento con tampone per dieci persone risultate positive, tutte poi risultate negative.

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