Covid hospital riaperti in Veneto, Flor: «Scelta obbligata ma temporanea»
Il direttore generale della sanità veneta interviene sul boom di ricoveri in provincia di Padova e sulla gestione ospedaliera che ha portato anche alla riapertura dell'ala Covid al San Camillo di Treviso
«Negli ultimi giorni la pandemia è tornata a crescere in Veneto: non possiamo aspettare una sua esplosione per prendere provvedimenti. La trasformazione in Covid hospital dell'ospedale di Schiavonia, come di tutti gli altri con questa caratteristica, è assolutamente temporanea ed ha anche uno scopo precauzionale. Dobbiamo essere pronti a fronteggiare un’eventuale ondata senza trasferire i malati fuori provincia, come è successo nei giorni scorsi proprio in provincia di Padova».
A dirlo è il direttore generale della sanità veneta, Luciano Flor, in relazione alla situazione sulla riapertura dei Covid Hospital in Veneto. «In questo momento stiamo chiedendo uno sforzo a tutti gli ospedali della regione. Avere reparti con pazienti Covid e non Covid insieme è un rischio che nessuno vuole correre, motivo per cui abbiamo fatto la scelta obbligata di concentrare i malati Covid in alcune strutture dedicate come durante il primo lockdown». Intanto il 36% dei pazienti Covid-positivi del Veneto è in rianimazione in provincia di Padova. «Stiamo lavorando nell’ottica di una distribuzione in tutti gli ospedali della provincia, tranne Camposampiero dove sono in corso lavori alla Rianimazione e i malati intensivi vengono gestito in pronto soccorso».