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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Covid, i sindacati: «Un premio anche per i lavoratori del San Camillo»

Sara Tommasin della Fp Cgil di Treviso chiede un riconoscimento per i dipendenti dell'ospedale trevigiano. Appello alle strutture private: «Infortunio Covid per i dipendenti positivi»

«L'attività sanitaria del San Camillo come Covid hospital vede in prima linea a gestire l’emergenza sanitaria il personale della struttura. È giusto e doveroso riconoscere a queste professionalità, così esposte, una premialità una tantum per il grande impegno che hanno dimostrato nel corso della prima ondata e che dimostrano ancora di più in questo periodo». La richiesta partita dalla Fp Cgil trevigiana è arrivata alla scrivania della direzione e ora il sindacato attende una risposta.

«Come per i loro colleghi del settore pubblico anche gli operatori della Sanità privata hanno diritto a un giusto riconoscimento – sottolinea Sara Tommasin della Fp Cgil di Treviso - Abbiamo, infatti, richiesto alle religiose che gestiscono il San Camillo un extra, un riconoscimento economico una tantum che veda valorizzato l’impegno dei professionisti di questa struttura che sta esprimendo un’alta qualità e attenzione nella gestione dell’emergenza. In meno di un mese, infatti, dal 26 ottobre a oggi, il Covid Hospital del capoluogo ha accolto 103 pazienti, oltre ai 65 nel corso della prima ondata in 45 giorni di attività. Inoltre - aggiunge Tommasin - non possiamo fare a meno di segnalare al San Camillo, come alle altre strutture sanitarie private del nostro territorio, che l’apertura dell’infortunio Covid per i dipendenti che hanno contratto il virus è un obbligo del datore di lavoro a tutela del lavoratore, ed è incomprensibile che questo non avvenga, alla luce del fatto che tale richiesta di apertura infortunio non comporta nessun aumento dei premi Inail a loro carico».

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