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Covid, Zaia: «Mai così tanti morti come oggi nella seconda ondata»

Cento persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore secondo quanto riportato dal bollettino di Azienda Zero. Covid hotel: «Pronte 20 strutture ma in Veneto non c'è urgenza di usarli»

«La curva dei contagi ci dice che l'indicatore che diminuisce per ultimo è quello dei decessi e oggi, in Veneto, è la giornata con il maggior numero di morti in questa seconda ondata». Con queste parole Luca Zaia ha iniziato martedì 17 novembre il punto stampa sull'emergenza sanitaria in Veneto.

«Non so dirvi con esattezza se abbiamo già raggiunto il picco della seconda ondata ma i dati, soprattutto per i ricoveri ospedalieri, ci dicono che siamo molto vicini alle cifre previste. Se continuiamo ad evitare gli assembramenti e a indossare le mascherine potremmo essere in procinto di iniziare la fase calante dei numeri ma il comportamento dei cittadini pesa moltissimo in questa fase. I dati ci dicono che nei pazienti dai 70 agli 80 anni il tasso di mortalità è del 24,8% in Veneto. Dagli 80 agli 85 anni resta del 24,8% mentre nei pazienti Over 85 sale al 38,3%. Rispetto a ieri mattina ci sono stati 100 nuovi decessi a livello regionale. Il tampone fai da te non si potrà mettere in commercio finché non avremo l'approvazione dell'Istituto Superiore di Sanità. Ci interessa capire l'attendibilità del test: il tema della tracciabilità è importante ma inutile se il test non funziona o non verrà approvato. Infine penso che i vaccini stiano diventando sempre più una realtà. Non appena li avremo li metteremo a disposizione dei cittadini che vorranno vaccinarsi» conclude il Governatore.

Covid hotel in Veneto

Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità, commenta con queste parole il tema dei Covid-hotel in Veneto: «La settimana scorsa c'è stata una conferenza delle regioni per stilare una lista di Covid-hotel in modo da raggiungere i 20mila posti disponibili in tutta Italia. In Veneto ad oggi non ci sono tante richieste su questo fronte. Nelle strutture puramente alberghiere potranno essere ospitati i positivi che non hanno bisogno di assistenza sanitaria. Esiste però anche una seconda tipologia di strutture che riguarda invece pazienti ancora positivi o casi sociali di persone o comunità che non hanno spazi adeguati per fare l'isolamento fiduciario. Le Ulss venete hanno individuato, ad oggi, una ventina di strutture: il Governo ne chiedeva almeno una per provincia. Saranno i direttori delle varie Ulss a valutare quali sono le strutture più idonee. All'interno di queste strutture non ci sarà nessun personale sanitario. Sul fronte delle tariffe è in corso una trattativa tra Ulss e Governo.  Penso - conclude Lanzarin - che verrano preferite strutture non con una sola camera d'albergo ma con dei mini appartamenti dove i pazienti in isolamento potranno farsi da mangiare in autonomia».

Il bollettino di Azienda Zero

A livello regionale sono 3124 i nuovi positivi al virus rispetto a lunedì 16 novembre, 28360 i veneti in isolamento. Incoraggiante il dato sui ricoverati negli ospedali: sono 2091, 3 in meno rispetto a ieri ed è la prima volta nella seconda ondata che il dato dei ricoveri è negativo. 280 (+15) i pazienti in terapia intensiva. Il dato più preoccupante riguarda però i decessi: +100 morti in un giorno solo a livello regionale. In provincia sono 206 i nuovi positivi rispetto a ieri: 11314 i casi attualmente positivi. Dieci i decessi in più rispetto a ieri in provincia di Treviso (457 in totale). Stabili i ricoveri in terapia intensiva: sono 32, di cui 15 al Ca' Foncello, 5 a Conegliano, 6 a Vittorio Veneto e 6 a Montebelluna. In area non critica: 113 pazienti a Vittorio Veneto, 104 a Montebelluna, 87 ricoverati a Treviso, 24 al San Camillo, 14 a Conegliano, 11 a Oderzo e 3 a Motta di Livenza. A questi vanno sommati i ricoveri negli ospedali di comunità: 15 a Treviso, 22 a Vittorio Veneto.

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