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Curare con l'arte: al Museo Bailo la visita dei pazienti con demenza

Gli ospiti del Centro per i Disturbi Cognitivi (CDCD) dell'Ulss 2 hanno potuto ammirare nuovamente le opere pittoriche già conosciute in fotografia negli incontri di stimolazione cognitiva

I musei hanno riaperto ai visitatori da pochissimi giorni e venerdì  i pazienti del Centro per i Disturbi Cognitivi (CDCD) della Ulss 2 Marca Trevigiana hanno effettuato una visita guidata al Bailo di Treviso, accompagnati dal dott. Maurizio Gallucci, direttore del CDCD e dalla dott.ssa Cristina Bergamelli, psicologa. Al Museo, sono stati accolti dalla dott.ssa Maria Elisabetta Gerhardinger, Conservatrice dei Musei Civici di Treviso, e hanno potuto ammirare nuovamente le opere pittoriche già conosciute in fotografia negli incontri di stimolazione cognitiva.  

Da un paio d’anni, il CDCD dell’Ulss 2, seguendo l’esempio del MoMA Alzheimer's Project del museo newyorkese, sta utilizzando le immagini di alcuni dei quadri più significativi esposti al Museo Bailo quali strumenti di stimolazione cognitiva nei confronti di pazienti con deficit cognitivi. Questi ultimi partecipano agli incontri in piccoli gruppi, insieme ai rispettivi familiari. La visione dell’immagine pittorica è utilizzata per suscitare nel paziente ricordi, emozioni, giudizi estetici e confronti reciproci.

“La maggior parte dei programmi di sanità pubblica ha sede nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità. Allo stesso modo, quasi tutti gli interventi sanitari si svolgono all’interno di ospedali e delle aziende sanitarie – sottolinea il dr. Gallucci - Un'area fino ad ora poco utilizzata per la promozione della salute è il settore del patrimonio culturale, in particolare i musei. Una serie di evidenze in letteratura, sempre più consolidate, attribuisce alla fruizione dell’arte effetti benefici sulla memoria, sul benessere psicologico e nel contrastare lo stress e la depressione. La fruizione dell’arte attiverebbe infatti, oltre a singole aree come la corteccia orbito frontale, intere reti cerebrali con effetti benefici multipli e variegati. Appare quindi fondamentale la fruizione dell’Arte, in questo momento di ripresa, anche per i pazienti con decadimento cognitivo per i quali la quarantena da Covid19 e le relative restrizioni hanno comportato un aumento dei disturbi del comportamento e in particolare dello stress”.

Centro per i Disturbi Cognitivi CDCD Ulss 2 in visita al Museo Bailo 2-2

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