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Al via la Dakar 2023: la 'roccia' Franco Picco in sella ad una Fantic guida la pattuglia tricolore

La gara sul deserto più difficile e famosa al mondo vede alla partenza a 67 anni il pilota veneto leggenda

La Dakar 2023 è iniziata oggi con il prologo, fino al 15 gennaio si prenderà la scena per tutti gli appassionati di motori. In sella ad una due ruote ci saranno undici piloti italiani, tra cui spicca l'inossidabile Franco Picco, numero 67 come i suoi anni. Il pilota vicentino si appresta a vivere la sua 29ma Dakar. La pattuglia italiana è guidata da tre piloti della casa motociclistica trevigiana Fantic, al via con una XEF Rally 450 Factory il vicentino inossidabile Franco Picco,  Alex Salvini (ex campione del mondo di Enduro) e Tiziano Internò che documenta ogni giorno la gara nella sua pagina Facebook Rally Pov.

Franco Picco la leggenda

Una storia lunga quella di Franco nelle gare sulle dune quasi per caso nel lontano 1985 nella mitica Parigi-Dakar.

Franco Picco casa e officina a Sovizzo (Vicenza), è una leggenda dei rally raid, è un veterano della sabbia, la divora fin da giovanissimo, dagli anni '80, e quando non corre organizza escursioni in moto nel deserto. Non a caso, il suo soprannome è “l’Africano”.

A 67 anni, Franco si prepara a scrivere un’altra pagina di storia del motociclismo, è stato tra i primi piloti italiani ad innamorarsi delle gare di endurance estreme, due volte vincitore al Rally dei Faraoni, tre volte vincitore al Rally delle Piramidi, due volte secondo alla Parigi Dakar in Africa. 

Il sorriso a coprire le rughe, gli occhiali, la forza della volontà, al diavolo la carta d’identità, quando entra nella tuta, si siede sopra la sua moto e dà gas Franco non ha più età, è sempre il ragazzo che in cerca di emozioni è andato ad una delle prime edizioni della Dakar, quando la vita la si rischiava sul serio.   

Un pilota diventato ormai da tempo una della icone mondiali dei grandi rally africani, il cui nome è scritto dal 2015 nel prestigioso albo d’oro FIM Cross-Country Rally Legend, e che ora, con il solito spirito di avventura ritorna alla gara che lo ha visto debuttare nel 1985.

"Al tempo si correva con una bussola fissata al manubrio, con l’ago che vibrava tanto da dover guidare comunque a intuito, si dormiva quando si dormiva (ma sempre poco), si mangiava un rancio militare, ti immergevi in quella bolla mitica che viaggiava nel deserto in un alone di leggenda, con le notizie che arrivavano a casa dai collegamenti radio (poi dai telefoni satellitari) e le agenzie a tarda sera.

Adesso tutta la tecnologia consente di controllare e seguire le corse nel deserto in tempo reale, e questo garantisce una maggiore sicurezza. Sulla moto c’è un cockpit di navigazione che può fare invidia a un aereo, mentre alle prime Dakar si fissavano i foglietti del road book con una pinza sul traversino del manubrio o sul serbatoio; la versione arrotolata arrivò dopo."

Dakar 2023

Per il quarto anno consecutivo i concorrenti saranno chiamati ad affrontare le difficoltà della penisola arabica, attraversandola da Ovest a Est, con partenza da Sea Camp e arrivo a Dammam, 8.500 km, di cui 4.706 di speciali, distribuiti in 14 tappe. L’edizione n.45 del rally raid più famoso del mondo vede 365 equipaggi al via, e un luogo percorso lastricato di difficoltà, tra deserti isolati e aspre pietraie. Un’avventura in cui non mancherà l’escursione di quattro giornI nel Quarto Vuoto, il più grande deserto di sabbia del mondo, posizionato nella parte più meridionale del territorio arabico.

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