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Vendemmia, si parte a Ferragosto: «Uva sana ma quantità in lieve calo»

Mercoledì 24 agosto (ore 10 online) il focus sulle previsioni vendemmiali di Regione Veneto e Veneto Agricoltura con Avepa, Arpav, Crea-Ve e Uvive. Dal Pns 38 milioni di euro per risposte veloci al comparto

Siccità, alte temperature e flavescenza dorata sono le tre costanti che caratterizzano l’annata vitivinicola 2022 nelle diverse aree di produzione del Veneto. Al tempo stesso, però, i consorzi di tutela segnalano che, proprio per la scarsità di piogge cadute in queste ultime settimane, le uve non sono state colpite da malattie fungine per cui al momento si presentano quasi ovunque sanissime. Sotto il profilo quantitativo, invece, si prevede una raccolta leggermente inferiore allo scorso anno, a causa sia della flavescenza dorata che dell’andamento meteo. Per quanto riguarda l’inizio della vendemmia, gli operatori annunciano che il via sarà dato a cavallo di Ferragosto: si comincia con la raccolta delle uve precoci, quali Chardonnay e Pinot, mentre per le varietà medio-tardive bisognerà attendere ancora qualche giorno per stilare un calendario vendemmiale di massima.

Il commento

«Il vitivinicolo - commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner - è uno dei settori trainanti dell’economia agroalimentare del Veneto e come tale merita tutta l’attenzione necessaria per tutelare, valorizzare e sostenere la crescita e la competitività del comparto. Con quasi 100mila ettari, 14 milioni di quintali di uva prodotta e 11.747 mila ettolitri di vino, il 2021 si è confermato un’ottima annata per il vitivinicolo e l’auspicio è che gli stessi numeri vengano confermati anche quest’anno, nonostante le diverse emergenze che abbiamo affrontato e le sfide che quotidianamente ci vengono presentate. Dopo la pandemia, la crisi ucraina e quella energetica, il problema siccità ha appesantito la situazione: servono soluzioni immediate per sostenere un intero settore che anche a livello internazionale è tornato a crescere tanto da confermarci prima regione italiana per esportazioni di vino, con una quota pari al 35,1% del valore totale delle esportazioni nazionali. Grazie anche alle risorse assegnate al Veneto dal Programma Nazionale di Sostegno al settore vitivinicolo, che ammontano a oltre 38 milioni di euro, siamo pronti a dare risposte veloci e concrete a quello che per noi rappresenta, di fatto, non solo un prodotto ma un vero e proprio ambasciatore del Veneto e della sua terra in tutto il mondo».

Il focus

Nel frattempo, Regione del Veneto e Veneto Agricoltura hanno fissato la data di svolgimento dello “storico” e attesissimo focus sulle previsioni vendemmiali, giunto quest’anno alla 48^ edizione. L’evento si terrà on-line mercoledì 24 agosto alle ore 10 (informazioni e iscrizioni qui) e come sempre vedrà il coinvolgimento di Avepa, Arpav, Crea-VE, Uvive, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Bolzano e Trento. In programma la presentazione dei dati previsionali della prossima vendemmia nel Veneto, nel restante Nord Est, nelle principali Regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia), nonché in Francia e Spagna. Vediamo, in estrema sintesi, come si presenta oggi il vigneto in alcune aree di produzione del Veneto, ricordando che sul canale YouTube di Veneto Agricoltura sono disponibili alcuni brevi video con testimonianze “in tempo reale” dal territorio.

Veneto Orientale

Nelle aree di produzione delle denominazioni Venezia Doc, Piave e Lison-Pramaggiore la situazione fenologica e fitosanitaria delle uve è sotto controllo, nonostante le scarse precipitazioni e le temperature sopra la media di questa torrida estate. I vigneti non serviti da irrigazione artificiale sono senz’altro in sofferenza. La flavescenza dorata ha colpito duro, ma i tecnici del Consorzio tengono costantemente monitorata la situazione sia nei vigneti convenzionali che biologici. L’inizio della vendemmia delle varietà precoci, in particolare del Pinot Grigio, sarà anticipato rispetto alle ultime annate, per cui si inizierà nella settimana di Ferragosto.

Prosecco Doc

Nel vasto areale del Prosecco Doc (tutto il Veneto - con esclusione delle province di Verona e Rovigo - e il Friuli-Venezia Giulia), le uve delle varietà precoci (Chardonnay e Pinot) hanno concluso la fase dell’invaiatura, mentre la Glera – a seconda delle diverse zone della denominazione – si presenta o nelle prime fasi o in fase avanzata fino all’80%. Due le criticità segnalate dal Consorzio di Tutela: la siccità con un conseguente forte stress idrico delle piante, anche se ben gestita grazie all’irrigazione di soccorso, e la flavescenza dorata. Per quanto riguarda quest’ultimo “flagello”, i viticoltori hanno provveduto - come previsto dalle normative regionali - ad estirpare le piante sintomatiche, intervenendo con azioni di lotta obbligatoria. L’uva fortunatamente si presenta sana: rare le infezioni da peronospora proprio per le scarse precipitazioni; qualche caso di oidio. La produzione si annuncia buona.

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