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Decreto riaperture, la bozza: «Il coprifuoco resta alle 22»

Le nuove misure dovrebbero rimanere in vigore fino al 31 luglio. Dietrofront sulla scuola in presenza: potrà essere dal 60 al 100%. Ristoranti al chiuso dal 1 giugno ma fino alle 18

Tornano le zone gialle e arriva la "certificazione verde" per gli spostamenti tra le Regioni. È quanto si legge nella bozza, ancora suscettibile di modifiche, del decreto legge Covid atteso domani, mercoledì 21 aprile, all'approvazione del Consiglio dei ministri. Le misure, scaglionate a partire dal 26 aprile come anticipato la scorsa settimana dal Governo, dovrebbero avere validità fino al 31 luglio. Fino a questa data infatti dovrebbe essere disposta la proroga dello stato d'emergenza Covid.

Tra le riaperture si prevede per le zone gialle dal 15 maggio l'apertura delle piscine all'aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi. Dovranno attendere il 1º giugno le palestre, via libera solo a luglio per fiere, convegni e congressi,  centri termali e parchi tematici, sempre e solo in zona gialla. Resta il coprifuoco alle 22 mentre nei ristoranti si potrà mangiare anche al chiuso ma solo dal 1º giugno ma solo fino alle 18. Dal 26 aprile cinema e teatri al 50% e fino a mille spettatori all'aperto e 500 al chiuso. Dal 1 giugno si potrà tornare anche allo stadio ma non potranno esserci più di 1000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.

Nuove regole per le scuole

Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell'anno scolastico 2020-2021 è assicurato in presenza sull'intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l'infanzia" e "dell'attività scolastica e didattica della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado" almeno "per il 50 per cento della popolazione studentesca". In sintesi:

  • In zona rossa scuole superiori aperte almeno al 50%
  • In zona gialla e arancione scuole in presenza dal 60 al 100%
  • Sindaci e regioni potranno intervenire in caso di emergenza

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