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Villorba, bagno di folla per l'ultimo addio a don Gianni Feltrin

Centinaia di fedeli hanno partecipato, mercoledì 17 novembre, alla cerimonia funebre presso il Palateatro della frazione di Fontane. Le parole del Vescovo Michele Tomasi: «Un sacerdote pieno di entusiasmo»

La comunità dei fedeli della frazione di Fontane ha dato oggi, mercoledì 17 novembre,  l'ultimo saluto al proprio parroco, don Gianni Feltrin, 78 anni, deceduto mercoledì 10 novembre in un tragico incidente lungo l'A27. Gremitissimo il Palateatro, tanto che in molti hanno dovuto trovare posto nelle sedie che erano state preparate al di fuori della struttura.

«Ciascuno di voi - ha detto il Vescovo di Treviso Michele Tomasi che ha officiato la cerimonia funebre - porta oggi un ricordo di un incontro fugace o invece di un duraturo cammino comune con don Gianni, in ogni caso il ricordo di qualcosa di profondo e di vero. Non ho bisogno, non oso nemmeno, di tratteggiarne i passaggi e le tappe di tutta la vita, e nelle parrocchie di Asolo, Mirano, Veternigo e poi qui, a Fontane: sarei solamente esterno cronista di una storia di cui voi siete protagonisti, e che io non ho condiviso, se non per un breve tratto. Anch’io però sono stato nutrito come tanti, lo confesso, da alcuni incontri con lui, e dalla condivisione di quanto suscitava la sua meraviglia e di quanto egli percepiva come ormai urgente».

Funerali don Gianni Feltrin

Il Vescovo si è soffermato sulle passioni di don Gianni, come quella per la montagna: «Ricordo l’entusiasmo quasi fanciullesco con cui in messaggi mandati per telefono, e corredati di molte e bellissime foto, don Gianni mi comunicava quest’estate quello che per lui era il miracolo di vedere tanti giovani, nell’esperienza a Misurina, essere conquistati dalla bellezza del creato ad una dimensione di vita profonda e vera: all’incontro con il mistero di Dio che si lascia trovare, per poi poterlo cercare ancora». E ancora i viaggi, quelli nel profondo Nord dove «il tramonto diventa aurora con il sole di mezzanotte, in quello che può definirsi un giorno che non finisce mai. Un fenomeno di grande fascino che ripropone simbolicamente la vita di noi cristiani, chiamati a risorgerea nuova vita. Noi - ha concluso Tomasi -  nella sua stessa speranza nella forza della vita, sperimentiamo la fatica del distacco, fatica, dolore ma anche la consegna di un compito: far splendere la speranza nella concretezza della vita delle nostre comunità credenti – in questa parrocchia di Fontane, nella collaborazione di Villorba, in tutta la Diocesi - affinché esse riescano ad essere popolo di Dio in cammino».

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