rotate-mobile
Attualità Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Ca' Foncello, effettuata la prima donazione di fegato a cuore fermo

L'intervento è stato eseguito con successo nei giorni scorsi su un paziente ricoverato in uno dei centri trapianto della regione. Il commento del presidente Zaia: «Nuovo traguardo per la sanità veneta»

È stata portata a termine nei giorni scorsi a Treviso la prima donazione di fegato "a cuore fermo" nell'Ulss 2 Marca Trevigiana. Un intervento che ha permesso l’esecuzione di un trapianto di fegato in un paziente ricoverato in uno dei centri trapianto della regione. La donazione di organi a cuore fermo è una procedura caratterizzata da una elevata complessità tecnica e organizzativa. Prevede, infatti, l’impiego di Ecmo e di macchine per la riperfusione degli organi donati. L’intervento ha comportato una perfetta sinergia tra la Rianimazione, il Coordinamento trapianti, la Cardiochirugia, la Cardiologia, la Radiologia, il Coordinamento regionale e nazionale per i trapianti e il Nit (Nord Italian Transplant). Questa nuova tipologia tecnica di donazione, che prevede sempre il consenso alla donazione e l’accertamento della morte del donatore, in questo caso effettuato con un elettrocardiogramma protratto per 20 minuti, si affianca ora alla intensa attività di donazione di organi a cuore battente già effettuata presso l'azienda sanitaria trevigiana.

I commenti

«Questo intervento segna un nuovo importante traguardo della sanità veneta - sottolinea il presidente Zaia -. A quelli già operativi, Treviso si affianca come ulteriore centro di eccellenza per la donazione a cuore fermo. Stiamo parlando di un’attività in progressiva espansione nelle nostre aziende sanitarie e ospedaliere venete. Ad oggi, infatti, è già praticata negli ospedali di Padova e Verona e sarà eseguita anche negli ospedali di Vicenza e Belluno, per la donazione di polmoni. La solidarietà dei veneti si manifesta anche nel gran numero di donazioni di organi che vede protagonista ogni anno la nostra regione; un numero destinato ad aumentare con la diffusione della nuova tecnica. Mi congratulo con tutti i professionisti e gli operatori che hanno programmato e portato a termine l’intervento».

«Con la donazione conclusa a Treviso - aggiunge l'assessore regionale Lanzarin - la tecnica a cuore fermo si allarga a nuovi centri, offrendo la possibilità di procedere anche alla donazione di organi che in passato non potevano essere valutati per il trapianto. La conoscenza scientifica e lo sviluppo delle nuove tecniche impiegate nella donazione a cuore fermo, infatti, hanno consentito di onorare la volontà di un numero più alto di potenziali donatori, permettendo di aumentare, fino al 20% in più rispetto all’attuale, le possibilità di trapianto».

I numeri

Nel Veneto, i pazienti in attesa di un organo sono oltre 1300. Dal 2017 ad oggi ci sono state 26 segnalazioni di donatori a cuore fermo: di queste, 16 hanno portato alla donazione di 41 organi (polmoni, fegato, reni) che sono stati trapiantati. Al 21 agosto di quest’anno, il Veneto si colloca tra le prime tre regioni d’Italia (insieme a Toscana ed Emilia Romagna) come numero di potenziali donatori valutati: questo ha permesso di eseguire 333 trapianti, contro i 282 dello stesso periodo dello scorso anno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ca' Foncello, effettuata la prima donazione di fegato a cuore fermo

TrevisoToday è in caricamento