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Riapertura dell'ex stazione di Porta Santi Quaranta: ecco il progetto

Importante vertice martedì 25 settembre a Venezia per il futuro dello scalo trevigiano. Colladon fiducioso: “Fattibilità tecnica confermata, ora serve un'importante scelta politica”

TREVISO Si è svolto nel pomeriggio di martedì 25 settembre a Venezia l’incontro tra Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia Dipartimento del Veneto,  Dipartimento Trasporti, Dipartimento Infrastrutture della Regione del Veneto e Mobilità di Marca. Tema  all’ordine del giorno del tavolo di lavoro, la riattivazione della ex stazione ferroviaria di Porta Santi Quaranta a Treviso.

Mobilità di Marca, tramite il suo presidente Giacomo Colladon,  ha da tempo delineato un nuovo disegno della mobilità sub-urbana a favore del capoluogo di provincia, attraverso anche la riattivazione di alcuni hub di interscambio collocati fuori dal centro città e dedicati soprattutto alla riduzione dell’impatto, in termini di traffico e inquinamento ambientale,  del traffico pendolare di studenti e lavoratori. Dopo la positiva esperienza della riattivazione dello scalo di Lancenigo e l’attivazione dell’Hub  per autobus extraurbani alla Madonnina, il prossimo step strategico è rappresentato dalla riattivazione dello scalo di Treviso-Porta SS Quaranta per consentire a bus navetta di condurre studenti e lavoratori, in arrivo con i treni, verso scuole o centri direzionali senza transitare all’interno del centro storico.

Dopo aver già incassato un parere positivo di massima da Trenitalia Veneto, il pronunciamento più atteso oggi era quello di Rete Ferroviaria Italiana: “La società, che dovrebbe realizzare concretamente le opere infrastrutturali si è espressa positivamente sulla fattibilità. Certo – spiega il Presidente di Mobilità di Marca, Giacomo Colladon – l’intervento ha un buon livello di complessità, poiché si tratta di intervenire non su una linea, come a Lancenigo, ma su due: la direttrice che arriva da Belluno-Feltre-Montebelluna e quella che arriva da Vicenza-Castelfranco. Sono stati evidenziati i lavori previsti: saranno necessari interventi ai binari, scambi, ma anche un sottopasso. E tuttavia, RFI ha confermato la possibilità di realizzare l’opera in 6/12 mesi dall’approvazione”. “L’auspicio– conclude Colladon - è che si colga la rilevanza strategica di un intervento come questo, in termini di miglioramento dei servizi per la mobilità collettiva e di vivibilità della città. Pertanto confidiamo di trovare nell'amministrazione comunale, anzitutto, e in Regione del Veneto, degli interlocutori che sappiano dare il giusto input alla realizzazione delle opere. Se c’è volontà politica, credo ci sarà anche il finanziamento per far marciare il cantiere”.

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