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Falso Prosecco in lattina: «Pratica sleale e scorretta»

Il consigliere regionale Tommaso Razzolini punta il dito contro la la strumentalizzazione a fini pubblicitari di un’azienda che produce un vino da uve glera millantando di offrire un nuovo modo di gustare il Prosecco

«Immagine e qualità del vino italiano, tra cui il Prosecco, sono incompatibili con la lattina. Ho provveduto nelle scorse settimane a segnalare alle autorità competenti, attraverso il Consorzio di tutela della denominazione Conegliano Valdobbiadene Docg, la strumentalizzazione a fini pubblicitari da parte di un’azienda che produce un vino da uve glera confezionato in lattina millantando di offrire al consumatore un nuovo modo di gustare il Prosecco». Il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni, riaccende i riflettori sulla discussa questione del vino in lattina.

«Una posizione decisa ma doverosa dopo le numerose segnalazioni e istanze raccolte dal comparto vitivinicolo del territorio collinare dell’Alto Trevigiano - continua Razzolini -. Va ribadito che nei disciplinari dei Consorzi Doc e Docg il Prosecco può essere prodotto e commercializzato esclusivamente in bottiglia di vetro. Strumentalizzazioni del genere vanno denunciate con forza in quanto minano l’immagine di un vino di qualità e della propria area di produzione, che nel caso delle colline di Conegliano e Valdobbiadene risulta essere un territorio riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità. Sfruttare il richiamo internazionale del vino italiano più esportato al mondo in maniera impropria a fini commerciali è una pratica sleale e scorretta che va denunciata» conclude Razzolini.

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