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Feria, a Treviso il nuovo ristorante bistrot dello chef Marco Feltrin

Inaugurato lo scorso 17 dicembre in Via Quercia il locale propone un menù che parte da sapori e ingredienti del sud-est asiatico, reinterpretati con un approccio innovativo e contemporaneo

Un viaggio gastronomico che parte dal sud-est asiatico e arriva nel cuore di Treviso: da quasi due mesi in città ha aperto i battenti "Feria", un nuovo locale che punta a conquistare i palati amanti della cucina orientale ma non solo. 

Due gli ambienti che lo compongono: il ristorante e il bar/bistrot. Feria-Rab accoglie i clienti dal mercoledì al sabato per l’aperitivo, la cena, o una degustazione. La domenica a pranzo Feria propone il “Nasi Pandang”, momento culinario dell’isola di Sumatra: un banchetto in miniatura con tanti piccoli piatti diversi tra loro per gusto e colore. Ad accompagnare le creazioni della cucina una selezione di vini che raccontano persone e territori lontani e vicini oltre a un’offerta di cocktail originali e una piccola carta delle birre. La proposta del nuovo bistrot fusion elabora sapori e ingredienti che vengono da lontano con sensibilità italiana e tecniche apprese nell’alta ristorazione, combinandole ai prodotti del territorio. La parola "Feria" si traduce con festa, giorno di riposo e festeggiamenti.

Lo chef

Marco Feltrin reinterpreta l’etnico trasformandolo, attraverso un approccio contemporaneo, in un’esperienza gourmet in chiave informale. Il suo è un amore per la cucina che guarda a Oriente nella convinzione che la diversità delle culture, maturata durante il suo lungo percorso attraverso paesi e culture diverse, e la trasversalità dei background siano occasione di arricchimento e patrimonio di valori che il cibo può comunicare. Il suo viaggio verso l’Asia inizia a Londra, dopo diverse significative esperienze in ristoranti stellati, (è al Nobu che inizia a sperimentare nuovi sapori e nuove tecniche), e passa per Sidney, dove scopre prodotti incredibili. In una terra lontana ma con un inaspettato legame con il Veneto collabora a lungo con lo chef Davide Rebeccato ad Aqua Dining: è proprio in Australia che prende forma l’idea di un nuovo approccio all’alta cucina, ma è nella tappa successiva che questa idea si insaporisce di spezie e colori. Approda infatti a Giacarta nel più importante ristorante italiano della capitale indonesiana dove, forte di un team di chef locali, scambia ricette e piatti, insegna la cucina italiana e impara quella indonesiana. Questo nomadismo professionale gli ha consentito di sperimentare tante direzioni in un training cosmopolita che oggi si traduce nel suo nuovo progetto che prende forma là dove Marco aveva iniziato.

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La proposta

L’Asia nella sua immagine più calda, intensa e colorata. La contaminazione definisce una proposta dinamica e innovativa e l’abbinamento con i vini, le birre e i distillati selezionati dal sommelier Régis Ramos rafforza la scelta originale.
Questa identità così interessante e sfaccettata si declina in una duplice formula: il ristorante offre piatti à la carte e un menu degustazione che rispecchia la filosofia della cucina, aperta sulla sala, in un’idea di condivisione. Il bar-bistro "rab" rappresenta invece l’anima più spontanea ed energica diventando un luogo da vivere in maniera disinvolta per un aperitivo, uno snack, un assaggio ma anche per una cena meno strutturata. Al piano superiore un’ampia sala sarà a disposizione per ospitare eventi speciali, incontri e degustazioni; all’esterno il dehor accoglierà gli ospiti in atmosfera rilassante, protetta dal verde.

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Il servizio

Impeccabile ma informale, preciso ma rilassato, il servizio in sala ha il compito di presentare con competenza ed empatia il grande lavoro di ricerca dietro ai piatti, per accompagnare il cliente in un’esperienza emozionale fatta di sapori esotici, alta cucina, accoglienza italiana.

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Il locale

La cucina è aperta e diventa protagonista dello spazio, nella migliore tradizione dello street food che nel sud-est asiatico è un vero e proprio modo di vivere: chi è in sala può così partecipare visivamente alla preparazione dei piatti, diventando parte di un rito collettivo che coinvolge tutti i sensi con profumi, colori e suoni e che regala un'atmosfera calda e conviviale. Gli interni si caratterizzano per il legno chiaro dei pavimenti e le lunghe panche a muro, che dialogano con il verde scelto per alcune pareti e le piastrelle che rivestono l’area cooking: un ambiente essenziale e allo stesso tempo avvolgente, completato con comode sedute in tessuti di diversi colori e illuminato dal morbido effetto dei lampadari in rattan di suggestione esotica.

La sostenibilità

Gli ingredienti arrivano spesso da lontano, ma l’attenzione per la filiera, i produttori, i metodi di coltivazione, le terre di provenienza è l’obiettivo che fin da subito lo staff si è dato. Un impegno verso la responsabilità ambientale che si esprime nel lavoro di ricerca per abbinare questi ingredienti a prodotti più vicini e territoriali, seguendo la stagionalità, manifestato inoltre dall’avvio di un processo che porterà "Feria" alla completa eliminazione della plastica. Il concetto di sostenibilità acquista così un significato più ampio che investe anche il benessere dei collaboratori.

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