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Una festa da Piola per celebrare i 35 anni di storia

Appuntamento per giovedì 25 novembre nella storica pizzeria per brindare

Pizza si ma con stile, questo ha sempre distinto la Pizzeria Piola dalle altre, tanto che tutti i trevigiani ci sono passati per le buone pizze, la musica, la bella gente.

Pizzeria Piola compie ben 35 anni di attività e il suo è un traguardo che merita di essere festeggiato da tutta la città. Poche altre imprese hanno saputo esportare in tutto il mondo Treviso, con il suo clima culturale, la sua capacità imprenditoriale e la qualità dei prodotti enogastronomici. E per celebrare il traguardo, nel pieno rispetto delle norme anti-covid, si terrà una festa giovedì 25 novembre dalle 19 in poi: rendez-vous ovviamente alla storica pizzeria di via Carlo Alberto, dove Piola esiste dal 1986, con la musica di Bitols e la pizza italiana tra le più famose del mondo. Non mancheranno tanti amici del mondo Piola, il sindaco Conte e le autorità.

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Fin dalle origini il nome Piola si lega a doppio filo con quelli di Stefano e Dante Carniato, due fratelli trevigiani con il sogno di creare qualcosa di nuovo nel mondo dell’enogastronomia trevigiana. La loro avventura imprenditoriale ha avuto il via nel 1982 - 21 anni Stefano e 27 anni Dante – con l’apertura del primo pub a Treviso, l’Ugly Man di via Avogari. È stato “solo” nell’’86 che la prima Piola ha aperto i battenti, in via Filodrammatici, lì dove ancora oggi una targa ne ricorda la presenza. Sono quindi passati ben 35 anni da quando i fratelli Carniato hanno rilevato “La” Piola, storico locale di Alfredo Beltrame, trasformandolo in un luogo architettonicamente e visivamente all’avanguardia e dotandolo di un’identità tutta nuova, unica nell’intera proposta della ristorazione trevigiana.

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L’anno della svolta però è stato il 1989, quando al ristorante si è aggiunto il forno a legna e i fratelli Carniato sono diventati, come recita il pay off che ancora oggi campeggia in tutte le insegne Piola, “famosi per la pizza”. Questa proposta enogastronomica a quei tempi innovativa in città ha aperto il locale a una platea più ampia di avventori trevigiani, in particolare i giovani, che all’interno di quegli ambienti moderni e originali hanno trovato finalmente un luogo che parlava di loro e dei loro gusti, uno spazio in cui sentirsi completamente a proprio agio. Subito è arrivata anche la proposta culturale: fin dall’inizio Piola si è contraddistinta nell’associare pizza e intrattenimento, spaziando dalla musica ai libri, passando per i dibattiti e soprattutto l’arte. In quegli anni il locale è stato epicentro della cultura trevigiana, ospitando tra gli altri l’allora Treviso Comics e Fabrica Benetton, oltre a mostre artistiche e fotografiche tra cui la prima esposizione di Renato D’Agostin, oggi fotografo affermato. A contribuire all’immagine di Piola è stato anche Pierre Bourigault, geniale designer francese che ha dato il via al magazine “Piola”, preziosa rivista che descriveva intenti, gusti e lifestyle del locale. In questi primi passi di Piola c’era anche Dario Minoli, dapprima cameriere e poi socio a tutti gli effetti del locale trevigiano.

Con questa forte identità non solo imprenditoriale ma anche visuale, culturale e sociale, nel 1992 i fratelli Carniato si sono aperti la strada in America Latina. Una vera e propria avventura, guidata anche dalla voglia di rivoluzionare l’immagine della pizza italiana all’estero, rendendola più autentica, più italiana, meno stereotipata. E infatti il loro essere giovani e italiani “nati in Italia”, la loro idea precisa tanto del prodotto quanto del locale ha permesso loro di aprire la prima Piola all’estero, più precisamente a Buenos Aires, Argentina, l’8 aprile 1993. Da lì è stata una rapida conquista che li ha portati ad oggi ad aver toccato oltre 50 città del mondo in ben 10 Stati (Italia esclusa): Argentina, USA, Canada, Messico, Brasile, Turchia, Cile, Panama, Ecuador, Colombia. Tutto questo è stato possibile creando un sistema di franchising Piola che ha coinvolto società e imprenditori desiderosi di aprire nelle loro città dei locali con le stesse peculiarità e i tratti distintivi creati dai fratelli Carniato.

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In quegli anni di espansione, Piola era diventata un vero e proprio fenomeno di costume: le riviste e i quotidiani ne parlavano come di un locale trendy, dove convivevano gusti, idee politiche e orientamenti sessuali diversi, accompagnati da intrattenimento di qualità. Non a caso erano molte le star che frequentavano i locali Piola, tanto in Nord quanto in Sud America: un elenco troppo lungo da riportare. Anche l’informalità del servizio colpiva gli avventori, sorpresi dalla giovane età dei camerieri e dalla loro divisa informale. Senza dimenticare l’arredamento - tra cui le iconiche lampade colorate - e l’impronta grafica del locale, importati dalla Piola originaria, quella di Treviso.

Quella stessa Piola - dal 2000 nell’attuale sede di via Carlo Alberto - che ancora oggi i turisti sudamericani in viaggio a Venezia e nel Veneto vengono a visitare come il luogo da cui è partita l’idea di questo locale popular radical chic. Un appellativo, quello di popular radical chic, che resta vivo anche oggi e nel quale il locale trevigiano continua a riconoscersi, come dimostrano le innumerevoli iniziative culturali proposte. Tante le collaborazioni vecchie e nuove, dalle mostre realizzate con il Treviso Comic Book Festival - di cui possono godere tutti gli avventori di Piola - agli incontri letterari con il CartaCarbone Festival, senza contare l’ampio spazio dedicato alla musica con i Monday Blues e le Jazz Night del martedì - in collaborazione con Treviso Suona Jazz Festival - oltre a tanti altri concerti che spaziano tra generi musicali più contemporanei. 

In questi 35 anni il nome Piola ha riempito le facciate del mondo e insieme a quello anche il nome di Treviso, una piccola città che grazie all’impresa dei fratelli Carniato ha cominciato a diventare nota per i suoi prodotti di punta, tra cui il radicchio ma soprattutto il prosecco - prima ancora del suo exploit - e naturalmente il tiramisù. La pizza nei locali Piola non si contamina con i gusti e le preferenze del luogo, rimane fedele alla tradizione italiana, utilizzando anche alcuni prodotti importanti dal nostro Paese. Uno tra tanti: la farina. Tutti i locali Piola del mondo usano la stessa farina importata dall’Italia: questo è uno dei segreti del successo delle pizze tanto amate dagli avventori, tanto gli stranieri quanto gli italiani.

Con questa forte eredità alle spalle, Piola continua a guardare al futuro per mantenere i suoi tre aggettivi: “popular”, “radical” e “chic”. Soprattutto adesso, in questo periodo di energica ripresa post Covid: la pandemia ha inevitabilmente colpito alcuni locali, specialmente in Sudamerica, ma è stato anche un biennio che ha registrato l’inaugurazione di due nuove Piola, entrambe in Florida (Hollywood e Miami Beach). Ma lo sguardo dei fratelli Carniato va ancora oltre, nel tempo tanto quanto nello spazio, in cerca di nuovi continenti da conquistare, convinti che la proposta di Piola sia ancora valida e che il suo spirito avanguardistico sia in grado di abbracciare le nuove tendenze e le richieste di una società in continua evoluzione.

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