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Primo Maggio, Zaia: «Puntare su lavoro di qualità per i giovani»

Il messaggio del Governatore per la Festa dei lavoratori: «Disoccupazione ai minimi in Veneto ma non ci accontentiamo, continueremo a investire su occupazione femminile e sui ragazzi ancora senza lavoro»

«Colgo l’occasione di questo Primo Maggio per una riflessione che va oltre la ricorrenza stessa. Sono convinto che, oggi più che mai, sia necessario cambiare alcuni modelli lavorativi e serve farlo a partire dai giovani. Molti imprenditori mi raccontano che, soprattutto dopo la pandemia, i ragazzi in cerca di occupazione sono interessati sempre più ad aspetti legati alla qualità del lavoro e di vita, più che a retribuzione e posizione. Questo non vuol dire meno lavoro, ma ricerca di nuovi strumenti per dare attrattività e innovazione alle metodologie produttive. Dove l’ingegno, la creatività, il talento possano esprimersi al meglio. Dobbiamo impegnarci perché le opportunità lavorative siano sempre migliori, imperniate sulla qualità, e che il lavoro sia commisurato alle competenze e alle aspirazioni di realizzazione personale». 

È questo il pensiero che Luca Zaia, presidente della Regione, ha rivolto oggi ai veneti in occasione della Festa del lavoro che si celebra in tutto il mondo il 1º maggio. «Il mercato del lavoro veneto vive un momento di grande crescita, lo dicono i numeri - continua il Presidente -. In molti settori ci sono più posti di lavoro di quante persone siano disponibili a occuparli. Nel 2022 l’Istat indica che il tasso di occupazione nella nostra regione ha raggiunto quota 72,9%, in crescita dello 0,3% rispetto al 2021. Una cifra record che sottolinea l’impegno e lo sforzo di un territorio ricco di idee, progetti e iniziative, capace di trasformare tutto questo in una potente macchina economica sempre in movimento. Dopo la pandemia l’economia ha dato segni di rapida ripresa e con essa l’occupazione è in risalita - precisa ancora il Governatore -. E così oggi le imprese cercano e fanno fatica a trovare lavoratori. In alcuni settori, come nel turismo, nella ristorazione e nel commercio, c’è la caccia ad accaparrarsi lavoratori qualificati. Leggo di imprese che chiudono perché non trovano personale. Da un lato abbiamo questa situazione, dall’altro abbiamo una fascia di persone che ancora non riusciamo a raggiungere con le tante misure che mettiamo in campo con politiche del lavoro che sono sempre più a misura di persona». Nonostante i dati positivi dell’occupazione, infatti, la Regione punta a ridurre la quota di disoccupati. I dati di Veneto Lavoro indicano che, a fine 2022, i disoccupati sono 323.400, dei quali 34.600 inoccupati, e sono in prevalenza donne (187.800 sul totale pari al 58 per cento). Per quanto concerne i NEET, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione, secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2022, nella nostra regione sono pari al 13,1% ossia circa 94mila giovani

Il presidente ha parlato anche del lavoro femminile: «Non è il primo maggio solo dei ‘lavoratori’, ma anche e soprattutto delle lavoratrici. La tutela delle donne al lavoro non prescinde dal fatto che ci sia un sistema di welfare che sia in grado di garantire effettivamente le pari opportunità e la parità di genere, cosa ancora oggi in questo Paese non raggiunta. Non possiamo pensare che siano solo le norme per le pari opportunità l’emblema della parità di genere: una donna, oggi, a parità di formazione e capacità viene ancora pagata meno dei colleghi uomini e ha meno opportunità di essere assunta. I servizi fondamentali, come gli asili nido e i supporti alle famiglie, devono andare in questa direzione, per dare alle donne lavoratrici la possibilità di poter gestire - esattamente alla pari dei loro colleghi - anche il carico e gli oneri familiari. In conclusione auguro una buona festa del lavoro a tutti i Veneti - aggiunge il Presidente -. L’augurio va a chi il lavoro ce l’ha e a chi lo crea, a chi lo sta cercando e a chi sta progettando di avviare una propria attività, a chi rischia di perderlo e ha un pensiero fisso ogni mattina di come tirare avanti fino a sera, a chi non ha un’occupazione e non la cerca, a chi vorrebbe lavorare ma, per mille motivi, non può cercare un posto di lavoro. A tutti e a tutte auguro una giornata di riposo e di serenità, con la convinzione che il lavoro è una parte fondamentale, spesso qualificante dell’esistenza di ciascuno di noi, e per questo dobbiamo impegnarci a rendere migliori i luoghi e le opportunità di lavoro. Dobbiamo farlo insieme: istituzioni, imprenditori, mondo sindacale e lavoratori, per continuare a crescere non solo economicamente».

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