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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Maternità surrogata, Conte: «I sindaci dovrebbero agire con il cuore»

Mario Conte, primo cittadino di Treviso, torna sulla polemica delle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali dopo la condanna del Parlamento Europeo al Governo Italiano che le ha bloccate

Continua a far discutere la condanna del Parlamento Europeo verso lo stop del Governo italiano alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali. Venerdì 31 marzo il sindaco di Treviso, Mario Conte, è tornato sull'argomento con queste parole:

«Nel momento in cui un bambino viene al mondo i suoi diritti vengono prima di qualsiasi discussione politica - ribadisce Conte -. Io sono per tutelare sempre e comunque il bambino. Sulla maternità surrogata, nel momento in cui questa pratica viene considerata legale da alcuni ordinamenti europei e c'è un bambino da registrare, credo che il cuore dei sindaci debba rispondere. Il caso di Treviso non è paragonabile a quello di Milano. Noi abbiamo registrato un figlio nato biologicamente dalla madre, senza violare alcuna legge. Come sindaco sono obbligato a rispettare le norme e quindi non registrerò figli di coppie omogenitoriali e non farò nulla che sia vietato - conclude Conte - ma resto dell'idea che prima di tutto andrebbero tutelati sempre i bambini». 

Una posizione decisamente più "soft" rispetto a quella di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore e commissario veneto di Fratelli d'Italia, che ha invece espresso parole durissime contro il Parlamento Ue: «Non trascriverò mai la registrazione di un figlio di una coppia omogenitoriale, gli uomini di Stato applicano le leggi. Quella che per il Parlamento Europeo è discriminazione, per noi è difesa dei diritti dei bambini e delle donne. La sentenza della Cassazione è chiarissima e gli uomini di Stato, dai sindaci in su, applicano la legge e non si sostituiscono ad essa. Noi difendiamo i diritti dei più piccoli: perdono diritti quando diventano merce e quando implicitamente tolleriamo il mercimonio della donna consentendo un abominio assoluto come l'utero in affitto. Maternità e bambini non sono cose che si possono vendere e comprare, come invece vorrebbe la politica demagogica dell'Europa».

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