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Violenza sulle donne: «Una richiesta d'aiuto ogni due giorni nella Marca»

Giovedì 24 novembre, dalle 17 alle 18, in piazza Indipendenza la mobilitazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil territoriali, con la partecipazione dell'assessore Gloria Tessarolo

In provincia di Treviso le chiamate d'aiuto per casi di violenza contro le donne sono state 182 nel 2021: una ogni due giorni, il 15% delle richieste di aiuto in Veneto. Dopo un primo calo dal 2013 al 2016 i valori sono tornati a salire dal 2017. Preoccupante la crescita nel 2020 e 2021.

Nella Marca le donne hanno sofferto particolarmente il periodo della pandemia: l’analisi delle chiamate per trimestri mette in luce il forte aumento di contatti nel primo periodo della pandemia. Queste sono raddoppiate, passando da 26, nel primo trimestre del 2020, a 52 nel secondo. Forte crescita anche nel primo trimestre 2021 in coincidenza con le nuove fasi di lockdown con una punta di 51 chiamate. Il primo trimestre 2022 registra 40 chiamate. A livello veneto, in un caso su due le donne compongono il 1522 perché subiscono violenza fisica, una su tre per violenza psicologica. È questa la fotografia della condizione femminile nelle province di Belluno e Treviso scattata dalla Cisl Belluno Treviso e dal Coordinamento Donne e per le Politiche di genere e le Pari opportunità in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’analisi è stata effettuata incrociando diversi dati: il campione di circa 65 mila dichiarazioni dei redditi annualmente elaborate dal Caf Cisl territoriale e uno studio condotto dalla Fondazione Corazzin per conto di Cisl Veneto sulla parità di genere.

Occupazione

Se si guarda la serie storica del numero di occupati, rimane sempre distante l’occupazione femminile da quella maschile, anche se il divario nel tempo si sta assottigliando. Nel 2021 in provincia di Belluno sul totale degli occupati, il 54,3% sono uomini, il 45,7% sono donne; nella Marca il 56,7% uomini e il 43,3% donne. Interessante il dato che riguarda il tasso di occupazione femminile, che nelle due province risulta più alto rispetto alla media regionale del 57,7%: a Belluno la troviamo al 63% e a Treviso al 59,9%. In ogni caso la differenza fra il tasso di occupazione femminile e quello maschile risulta marcata: a Belluno il tasso di occupazione è pari a 73,3% per gli uomini e 63% per le donne, a Treviso rispettivamente 76,5% e 59,9%, con il tasso di disoccupazione femminile che supera quello maschile: per le donne è del 6,2%, in linea col dato veneto, per gli uomini del 4%. A Belluno invece il tasso di disoccupazione femminile è pari al 3,9% contro il 4,5% dei maschi. Sempre nel Bellunese, nel 2021 le assunzioni dipendenti hanno riguardato per il 51,2% dei casi maschi e per il 48,8% femmine; nella Marca per il 55,9% donne e per il 44,1% femmine. Le donne, a livello veneto, lavorano soprattutto in ambito socio-sanitario, nella scuola, nei servizi e nella pubblica amministrazione, svolgono primariamente professioni intellettuali, impiegatizie e nei servizi e mediamente hanno un titolo di studio più elevato degli uomini. Solo un ruolo dirigenziale su 4 è però assegnato a una donna.

Differenza salariale

Il part time è una modalità di lavoro tipicamente meno diffusa rispetto al full time, ma rimane una tipologia di lavoro con un forte appannaggio femminile: a livello veneto, nel 2021, il 64,2% delle assunzioni in part time riguarda donne, e non sempre è volontario. Anche per questo, le retribuzioni delle donne rimangono al palo. Se nel 2020 la retribuzione media di un uomo è di 37.679, quella di una donna è pari a 26.683. L'analisi compiuta dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso sulle 65 mila dichiarazioni di redditi che ogni anno (mediamente 15 mila a Belluno e 50 mila a Treviso) vengono elaborate dal Caf considera un arco di tempo che va dal 2016 al 2021 e mostra ancora meglio il fenomeno. Nella Marca, mediamente, nella fascia di reddito più bassa si collocano il 3,61% degli uomini e il 17,20% delle donne: il rapporto è di 1 a 5. Nella seconda fascia gli uomini sono il 18%, le donne poco meno del 39%; nella fascia media. Dove si concentrano i lavoratori dipendenti, gli uomini sono il 55,44%, le donne il 35,78%. Tra i 30 e i 50 mila euro gli uomini sono il 18% a fronte del 7% delle donne. Sopra i 50 mila troviamo il 4,5% uomini e lo 0,90% donne.

Il flashmob

Sindacati trevigiani in piazza contro la violenza sulle donne. Cgil, Cisl e Uil confederali hanno organizzato per domani, giovedì 24 novembre dalle ore 17 alle 18, un flash mob in piazza Indipendenza a Treviso in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del giorno seguente.

Flash Mob_24 Novembre 2022

Anche quest’anno la lista dei femminicidi si allunga, sono tragedie private che svelano un’emergenza sociale, quella radicata negli stereotipi - già essi forme di violenza e di discriminazione di genere - che diventa violenza fisica vissuta per la maggior parte nel quotidiano, tra le mura domestiche, nel lavoro, nelle relazioni familiari. Un fenomeno orribile che non si arresta e si insinua subdolo con mille sfaccettature, e il femminicidio ne è il volto più estremo. Il flashmob vedrà la presenza dei delegati e delle delegate delle organizzazioni sindacali, gli interventi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e il saluto dell’assessore al sociale del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo. Per l’occasione saranno distribuiti dei palloncini rossi e bianchi, perché questo messaggio di lotta e di speranza, contro la violenza e per la parità, raggiunga ed entri nelle case dei trevigiani.

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