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Avis giovani: a Codognè il quinto forum provinciale

Sabato 17 novembre, nelle sale della biblioteca di Codogné, cento ragazzi avisini e i coetanei di Spagna e Libano si confronteranno sul tema “Donazione oltre i confini”

La macchina organizzativa è già in moto, quest’anno l’evento sarà internazionale. “Donazione oltre i confini” è il titolo del 5° Forum Giovani dell’Avis Provinciale di Treviso.

L’appuntamento sabato 17 novembre, alle 14.30, nelle sale della biblioteca comunale di Codognè. Una sessione di lavoro sino a sera che vedrà protagonisti oltre cento giovani donatori di sangue della Marca in video-conferenza con il Libano e altri Paesi dell’Europa. Nel corso della giornata oltre alla lingua italiana si parlerà inglese e spagnolo. Tra gli ospiti a Codognè un rappresentante iberico che porterà la sua esperienza oltre i nostri confini. Attesa la presenza di Alice Simonetti, avvocato di Firenze, coordinatrice della commissione giovani Fiods (Federazione internazionale delle organizzazioni donatori di sangue). Componente dell'esecutivo giovani Avis nazionale, Simonetti si occupa della formazione dei giovani volontari d'Italia organizzando forum di approfondimento dalla comunicazione associativa alla politica sanitaria (plasmaderivati e buon uso del sangue). Il Forum giovani dell’Avis gode del patrocinio del Comune di Codognè. Ci si confronterà su un piano internazionale e la sfida sarà quella di individuare nuove risorse e appeal per avvicinare i giovani alla donazione del sangue. I lavori saranno anche focalizzati sull'importanza dell'accrescimento personale e sulle opportunità di una esperienza di volontariato offerte all'interno dell’Avis. «Tra gli scopi principali della nostra associazione c’è soprattutto quello di promuovere la donazione di sangue e degli emocomponenti. Fondamentale per raggiungere questo obiettivo è anche saper utilizzare correttamente i nuovi strumenti di comunicazione e interazione che sono ormai entrati a far parte della nostra quotidianità. Sicuramente ci confronteremo su questo - spiegano Alessio e Daniele, giovani avisini trevigiani - L’evento è aperto a tutti e non solo a chi dona il sangue.Il gruppo giovani può essere e rappresenta per tanti nostri coetanei il primo passo verso la strada della donazione di sangue».

I giovani dell’Avis, dunque, chiamano i giovani di tutta la provincia di Treviso. La centralità delle nuove generazioni e lo sviluppo della personalità, i valori irrinunciabili dell’umanità come libertà e pace sono principi fondamentali non solo per i giovani. Così come la promozione umana, il rispetto reciproco, la ricerca comune, la valorizzazione delle differenze, la promozione e valorizzazione dell’interscambio culturale, la solidarietà, sussidiarietà, reciprocità e la partecipazione responsabile: temi che emergeranno anche nel confronto. Il Forum si propone di promuovere idee, proposte, suggerimenti oltre a essere preziosa occasione di scambio internazionale sulle attività di promozione alla donazione del sangue. «Un buon donatore è una persona che ha fatto un percorso per arrivare alla sua scelta, il dono, con consapevolezza. Coinvolgere i giovani è la sfida che stiamo assumendo da parecchio tempo. Una sfida sul piano culturale per lo sforzo di promuovere l’etica del dono utilizzando linguaggi e strumenti nuovi, oltre a nuove modalità. Dobbiamo non solo sostenerli con la presenza alle loro manifestazioni - spiega Vanda Pradal, presidente dell’Avis provinciale di Treviso - Dobbiamo dare fiducia coinvolgerli anche negli organi direttivi, offrirgli occasioni di esprimere responsabilità è l’impegno che tutta l’Avis trevigiana deve assumere con convinzione. I ragazzi devono comprendere che la donazione è un atto di grande valore civile e morale, strettamente connesso alla responsabilizzazione verso la propria e altrui salute, importante per la crescita consapevole e critica di cittadini. Non diamo per scontato che il sangue c’è, per “trovarlo” qualcuno lo deve donare. I donatori sono l’unica possibilità per chi ne ha bisogno». Sono tanti i ragazzi poco interessati alla donazione di sangue, lo dimostrano i numeri non incoraggianti. «Donare il sangue fin da giovani è un buon modo per rendersi parte attiva della comunità, per rendersi adulti. Donare il sangue è un atto di maturità, di grande sensibilità e altruismo, di civiltà. Un gesto di interessamento verso la società che ci circonda, un modo di sottolineare il nostro essere comunità. Il sangue è indispensabile nei servizi di pronto soccorso, di chirurgia e per la cura di alcune malattie gravi. Ed è per questo che il problema riguarda tutti. I donatori sono una garanzia per la salute di chi ne ha bisogno. E i giovani - conclude la presidente Pradal - possono fare tanto. C’è bisogno di nuovi donatori, per garantire il ricambio generazionale e l’autosufficienza del sangue». Per informazioni al Forum scrivere all'indirizzo giovani.treviso.prov@avis.it oppure telefonare al cellulare 345.8859168 o alla sede dell’Avis provinciale di Treviso 0422 405077.

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