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Addio a Franco Zoppè, imprenditore simbolo della ristorazione trevigiana

Aveva 85 anni, il decesso causato da un malore improvviso. Fondatore di tantissimi locali storici come il Bar Borsa e il bar della stazione dei treni, lascia moglie e due figli. Il funerale venerdì 10 dicembre in Duomo

Treviso è in lutto per la scomparsa di Franco Zoppè, 85 anni, mancato la scorsa notte all'ospedale Cà Foncello a causa di un malore improvviso. Residente a Treviso, in Via Tofane, Zoppè lascia la moglie "Cicci", i figli Carlo e Nicola, il nipote Alberto e moltissimi amici di Fipe, Confcommercio Treviso e tanti colleghi imprenditori.

La notizia della sua scomparsa ha commosso l’intero Palazzo del Terziario, dove Franco era conosciutissimo. Tutti i colleghi presidenti ed ex presidenti Renato Salvadori e Guido Pomini, l’ex direttore Piero Tedesco, lo ricordano come una persona gentile, affabile, d’altri tempi, un uomo di indiscussi valori umani e morali che ha portato un contributo fondamentale alla città e alla Confcommercio tutta. La sua eredità imprenditoriale è stata raccolta dal nipote Alberto Zoppè, figlio del fratello Piero, che ora gestisce in società il Tocai e il Bistrot sulle mura. Con Franco Zoppè se ne va un altro importante pezzo di storia della ristorazione trevigiana, a poche ore dalla scomparsa di Catello Villani.

La carriera

Zoppè ha scritto una pagina importante nella storia della ristorazione trevigiana. Un imprenditore precursore di molte tendenze che poi si sono imposte nel mercato: ha ideato, creato e gestito, in società col fratello Piero (mancato nel 2005), il format di successo di molti locali dai primi Anni ’60 fino alla fine degli Anni ’80, segnando la storia della città e lasciando un ricordo indelebile per bravura e signorilità in molti trevigiani. La lista dei locali “storici” da lui fondati e gestiti è fitta: il Bar Borsa, il buffet della stazione dei treni, il Bar Siamic, il bar del Teatro comunale, fino allo storico ristorante “Al nostro bar” dove ora c’è Pino. Senza contare altre iniziative imprenditoriali avviate a Castelfranco, Grado, Jesolo, tutte gestite con pieno successo. Negli ultimi anni, dopo aver lasciato l’attività imprenditoriale, per esperienza e competenza, era stato nominato direttore, con il Gruppo Cremonini, del buffet della stazione di Mestre e di varie altre città del Nord Italia. In Confcommercio ha co-fondato il Gruppo Ristoratori, è stato per vari mandati autorevole Presidente della Fipe-Confcommercio, una delle categorie più importanti, ha condotto varie azioni di sensibilizzazione e campagne verso i giovani volte al contrasto dell’abuso di alcol, anche in collaborazione con gli Istituti Alberghieri e l’azienda sanitaria. Per un decennio è stato storico componente della giunta esecutiva di Ascom-Confcommercio Treviso. Era un uomo di associazione ma anche di cultura, amava l’arte: a lui si deve, infatti, la co-fondazione dell'associazione "Eventi artistici", tuttora attiva in città.

Il cordoglio

«Franco rappresenta una grande generazione di imprenditori del commercio, per tutti noi giovani è stato un insigne esempio di impegno associativo, ha scritto una pagina fondamentale della ristorazione trevigiana»commenta Federico Capraro, presidente di Confcommercio Treviso, che lo ha conosciuto quando faceva parte del Gruppo Giovani.
«In Fipe - aggiunge Dania Sartorato - ha lasciato un segno profondo e ha tracciato molte strade, prima fra tutte l’impegno per il sociale, valorizzando il ruolo dell’esercente come imprenditore a tutto tondo capace di leggere i mutamenti sociali e di contrastare attivamente i disagi, soprattutto dei ragazzi. Ho raccolto la sua eredità e mi sento onorata».

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