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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Castello di Godego

Omicidio-suicidio di Castello di Godego: domani i funerali di papà e figlio

Sono attesi in centinaia per assistere alle esequie che saranno celebrate da Don Gerardo Giacometti. Per l'occasione la protezione civile distribuirà a tutti le dovute mascherine

Il piccolo Massimiliano Battaglia e il suo papà Egidio saranno salutati per l'ultima volta domani, giovedì 4 marzo alle 15.30, presso il Duomo di Castello di Godego. La cerimonia di suffragio sarà celebrata da Don Gerardo Giacometti. Per l'occasione la protezione civile distribuirà a tutti le dovute mascherine protettive, ma solo 300 persone potranno assistere all'interno della chiesa, tanto che all'esterno verranno installati degli altoparlanti per permettere a chiunque di accompagnare Massimiliano ed Egidio in questo loro ultimo viaggio. Per l'occasione la messa verrà trasmessa in streaming sul canale YouTube della Parrocchia, mentre il Comune ha dichiarato il lutto cittadino tanto che nelle scuole verrà osservato un minuto di silenzio.

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La vicenda

Massimiliano era stato strangolato dal papà poco dopo l'ora della colazione. E' questo l'esito dell'autopsia condotta sul corpo del piccolo, che aveva 2 anni e mezzo, dal dottor Guido Peletti, il medico legale incaricato del post mortem dal pubblico ministero Mara De Donà. L'esame autoptico è una conferma di quello che già si sapeva: il padre di Massimiliano, Egidio, lo ha ucciso prima di togliersi la vita a sua volta con un coltello da cucina.

Della tragedia che ha sconvolto la comunità di Castello di Godego restano solo da stabilire in via definitiva, le ragioni. Ed è per questo che la Procura ha disposto l'acquisizione delle cartelle cliniche di Massimiliano, il cui stato di salute avrebbe preoccupato il padre al punto di decidere il gesto estremo e tragico. Un gruppo di medici avrebbe infatti effettuato una diagnosi secondo cui il bambino soffriva di disturbi dello spettro autistico. Egidio Battaglia era preoccupato per il fatto che Massimiliano non parlava. Il bimbo comunicava infatti solo con gli sguardi e per imitazione. Preoccupazioni che, forse, non aveva condiviso fino in fondo con i suoi familiari, al corrente di quella diagnosi "disturbi dello spettro autistico" seguita a una visita effettuata appena un paio di mesi fa. 

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