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Gallerie delle prigioni in lizza per un prestigioso premio internazionale

La mostra "Don’t Ask Me Where I’m From" presentata in prima mondiale a Treviso lo scorso dicembre, è tra le candidate ai Global Fine Art Awards, tra i premi più importanti nel settore

Importante riconoscimento internazionale per le Gallerie delle Prigioni (Fondazione Imago Mundi), selezionate dal premio Global Fine Art Awards per Don’t Ask Me Where I’m From, mostra itinerante ideata e organizzata insieme all’Aga Khan Museum di Toronto, e presentata in prima mondiale a Treviso lo scorso dicembre.

L’esposizione, ora in Canada, si è aggiudicata la nomination nella categoria “Global Humanity” che, ogni anno, premia un progetto che si è particolarmente distinto per innovazione ed eccellenza nell’aver saputo metter in luce e analizzare, dal punto di vista artistico, i grandi temi dell’agenda globale: la conoscenza e dialogo tra le diverse culture, la parità di genere, la sostenibilità ambientale, argomenti che sono sempre stati il filo conduttore della proposta artistica dello spazio espositivo di piazza Duomo e di tutta la collezione Imago Mundi promossa da Luciano Benetton. Per Don’t Ask Me Where I’m From il “grande tema” è quello della migrazione, indagato nelle tradizioni, culture, nuove idee ma anche nelle contraddizioni espresse nelle opere di un gruppo di artisti internazionali migranti di prima, seconda e terza generazione.

La cerimonia di premiazione di tutte le nomination e dei vincitori di Global Fine Art Awards si terrà a Parigi nella prossima primavera a conclusione dei lavori di una giuria internazionale. Il premio, tra i più importanti della scena internazionale, si articola in varie categorie che vedono in lizza il gotha dei musei e delle gallerie pubbliche e private di tutto il mondo: dalla Tate alla Royal Academy of Arts, dal Metropolitan Museum of Art alla Fundacio Joan Miro e lo Zeitz Museum of Contemporary Art; per l’Italia anche Pirelli HangarBicocca, le Scuderie del Quirinale e gli Uffizi. Per Don’t Ask Me Where I’m From e le Gallerie delle Prigioni i concorrenti diretti sono, tra gli altri, il J.Paul Getty Museum di Los Angeles, il Museum of Contemporary Art di Taipei e un progetto online a favore dei rifugiati politici realizzato da Ai Weiwei.

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