Sit-in fuori dal municipio: «I manifesti "stop gender" vanno tolti»
Lunedì, alle 18.30, la mobilitazione delle associazioni Lgbt trevigiane contro i manifesti affissi da Pro Vita. Rachele Scarpa: «Il Comune dovrebbe intervenire». La replica del sindaco: «Tolti una settimana fa»
Togliere i manifesti "stop gender" dalle strade di Treviso: questo l'appello lanciato lunedì 10 ottobre durante il sit-in organizzato dalle associazioni Lgbt trevigiane insieme a Partito Democratico di Treviso, Europa Verde e numerose altre associazioni politiche e studentesche. Alle 18.30 di oggi il ritrovo dei manifestanti davanti a Ca' Sugana per chiedere la rimozione dei manifesti di Pro Vita ma dal Comune, il sindaco Mario Conte fa sapere che i manifesti sono già stati rimossi da una settimana.
Rachele Scarpa si è fatta portavoce dei manifestanti dichiarando: «Crediamo che questi slogan propagandino un'idea sbagliata e discriminatoria per la nostra città. Quei manifesti sostengono che chiunque faccia parte della comunità Lgbt sia dannoso per i bambini e inculchi loro una supposta teoria gender. Idee simili, secondo noi, non fanno altro che alimentare un clima sempre più discriminatorio per Treviso, responsabile di atti di violenza e bullismo che purtroppo le persone della comunità Lgbt sono costrette a subire sempre più di frequente. Il Comune dovrebbe impegnarsi più seriamente in difesa dei diritti di tutti».
In contemporanea alla manifestazione fuori Ca' Sugana, la Lega ha organizzato in piazza Borsa un suo sit-in contro il caro bollette. Scarpa ha così commentato: «Di sicuro i rincari e il costo della vita sono tematiche molto importanti e attualissime ma non posso accettare chi dice che i diritti civili e sociali sono in contrapposizione tra loro. Questa piazza non può accettare lezioni da una parte politica che propone la flat tax e idee destinate ad impoverirci tutti, non solo economicamente ma anche moralmente».