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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coppie gay, vademecum del Comune per l'affidamento: «Tuteliamo i bambini»

Il sindaco di Treviso ha fatto pubblicare un opuscolo di tre pagine per fare luce sul tema degli affidamenti. Riconosciuti solo i figli nati dalla fecondazione assistita tra donne. Plauso di opposizioni e comunità Lgbt

Treviso comune apripista in materia di affidamento figli alle coppie omogenitoriali. In questi giorni il sindaco Mario Conte ha fatto redarre e pubblicare dai tecnici dell'Anagrafe un opuscolo di tre pagine con il simbolo del Comune, dedicato proprio a chiarire un tema quanto mai spinoso e al centro delle cronache nazionali.

Come riportato da "Il Gazzettino di Treviso", nel vademecum il Comune precisa che, ad oggi, possono essere iscritti all'anagrafe comunale senza dover ricorrere al tribunale, solo i figli nati dalla fecondazione assistita tra donne omosessuali. La norma non vale invece per i genitori gay che dovendo ricorrere alla "maternità surrogata" (non consentita in Italia) non possono vedersi riconosciuti all'anagrafe. Le donne italiane che invece mettono al mondo un figlio in un Paese estero possono essere riconosciute in quanto la filiazione in una nazione straniera è ammessa in Italia. Un vademecum pubblicato per tutelare i diritti dei più piccoli e che ha subito ricevuto il plauso non solo della comunità Lgbt trevigiana che ha apprezzato le parole del sindaco sull'esistenza di una discriminazione oggettiva nei confronti delle famiglie monogenitoriali, ma anche di alcuni esponenti dell'opposizione e dal senatore di Azione-Italia Viva, Italo Scalfarotto che ha definito il vademecum voluto da Conte come "un esempio di buona politica". Lo scorso dicembre l'Ufficio Anagrafe di Treviso aveva rilasciato una carta d'identità cartacea invece che digitale ai figli minorenni di una coppia di madri, aggirando così il decreto Salvini che vieta il rilascio della carta d'identità elettronica a figli con genitori dello stesso sesso. 

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