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Osteria alla Pasina in lutto: è mancato Giancarlo Pasin

Aveva 79 anni: patron dello storico locale di Dosson, è mancato nel pomeriggio di sabato 1 ottobre. Il ricordo della figlia Nicoletta: «Chef e papà meraviglioso, ha contribuito a far conoscere il radicchio nel mondo»

La cucina trevigiana perde un'altra delle sue colonne portanti. Nel pomeriggio di sabato 1º ottobre è mancato all'affetto dei suoi cari Giancarlo Pasin, 79 anni, chef e fondatore dell'osteria che ha segnato la storia recente di Dosson. Il decesso è avvenuto dopo un breve periodo di ricovero all'ospedale Ca' Foncello di Treviso.

La passione per la cucina gli era stata tramandata fin da piccolo dalla madre, che all'epoca lavorava a Le Beccherie, ma anche dall'indimenticabile gastronomo veneto Giuseppe Maffioli che Giancarlo amava frequentare per parlare di cucina. «A lui va il merito di essere stato tra i primi chef a far conoscere il radicchio di Treviso nel mondo - lo ricorda piena di orgoglio la figlia Nicoletta -. Giancarlo è stato uno chef e un papà meraviglioso, una persona buona e saggia, gentile e disponibile davvero con chiunque. Il suo merito più grande - continua - penso sia stato quello di saper rimanere negli anni fedele a sé stesso e alla sua idea di cucina. "Rispetta e lavora bene le materie prime" il suo insegnamento più grande». Gli sforzi di una vita intera sono stati ripagati dal successo che la "Pasina" ha riscosso negli anni. Aperta come osteria tipica a Dosson nel 1976, deve il suo nome al modo in cui i clienti avevano soprannominato la moglie di Giancarlo, Teresina (detta appunto "Pasina"). Nel 2000 l'apertura del nuovo ristorante con una fontana all'ingresso dov'è immerso, durante la stagione, il radicchio di Treviso tanto caro a Giancarlo. A piangerlo oggi, oltre alla moglie Teresina e alla figlia Nicoletta, c'è anche il figlio Simone a capo della sala e dei vini del ristorante. Decine i messaggi di cordoglio e vicinanza arrivati alla famiglia non appena la notizia della scomparsa di Giancarlo ha iniziato a diffondersi. La data dell'ultimo saluto verrà fissata nelle prossime ore.

Il ricordo del presidente Zaia

«Ho avuto la fortuna di conoscere Carlo e di frequentarlo, e conoscendo la sua storia e la sua attività professionale posso dire che Carlo Pasin assieme ad altri pochi rappresenta la storia della ristorazione trevigiana. Amava ricordare che il suo maestro è Beppe Maffioli, ma il Maffioli oggi non sarebbe così famoso come, e lo stesso vale per Alfredo Beltrame, se non avesse avuto discepoli come Carlo e come altri della Marca trevigiana. Pasin ha saputo recepire gli insegnamenti di Maffioli e Beltrame, innovatori ed esaltatori della Marca trevigiana, e diventare egli stesso un maestro. Senza Pasin il corso avviato dai due grandi chef si sarebbe spento». Così il presidente della Regione del veneto Luca Zaia parla della scomparsa del noto cuoco trevigiano Carlo Pasin, fondatore dell’osteria Alla Pasina. «Se c’è un fenomeno turistico e una visibilità internazionale di questa terra lo si deve a gente come Carlo che alla sua amata Teresa alla quale ha dedicato il nome del suo ristorante prima in centro a Dosson di Casier, e poi l’attuale sede, Alla Pasina, ovvero la moglie – prosegue Zaia - Oggi il mio pensiero va a Teresa che con lui ha formato una  coppia invincibile e indissolubile, hanno attraversato mari in burrasca ma hanno sempre saputo crederci fino in fondo. Voglio portare le mie condoglianze oltre che a Teresa, anche a Simone e Nicoletta i due figli. Carlo ci mancherà. Ero giovane assessore provinciale all’Agricoltura – ricorda infine Zaia - con Carlo abbiamo fatto le prime missioni del radicchio a Roma, sembrava quasi un’utopia, la discesa degli sprovveduti nella grande capitale per parlare di un prodotto che nessuno conosceva. Carlo ci credeva, è stato un grande ambasciatore. Allora non esisteva il Consorzio e nemmeno una promozione del prodotto, da vendite minimali solo per pochi intenditori Roma oggi è diventata una delle principali piazze in cui si vende. Carlo ha creduto prima di altri al suo territorio con i suoi prodotti e ha amato fino in fondo la nostra terra, la mia terra».

Confcommercio in lutto

La scomparsa del ristoratore Giancarlo Pasin, ha destato profondo cordoglio in casa Confcommercio. Lo ricorda così Dania Sartorato, sua compaesana, collega e presidente dell’Unione Confcommercio provinciale: «La sua scomparsa ci ha molto colpito e lascia un vuoto nella ristorazione trevigiana. Per decenni ha contribuito a mantenere alto il nome del territorio, il valore della trevigianità e delle sue tipicità. E’ stato un grandioso interprete del radicchio rosso ed il suoi ricettari pubblicati, ormai divenuti “letteratura”, hanno contribuito a divulgare la cultura dei prodotti di eccellenza in Italia e all’estero. Con lui se ne va un protagonista indiscusso di una grande generazione di ristoratori, che hanno saputo creare rassegne culinarie e progetti speciali grazie ai quali la ristorazione trevigiana si è imposta nel panorama nazionale».

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