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Bilancio GiaveraFestival 2022: quattro giorni di accoglienza per i "cittadini" del mondo

Economia, rapporti internazionali, clima e dignità umana alcuni dei temi affrontati con Andrea Pennacchi, Moni Ovadia Marco Tarquinio, il Vescovo di Treviso ed il Quartetto per il dialogo nazionale tunisino, premiato nel 2015 con il Nobel per la Pace

La 27^ edizione del GiaveraFestival, passate le limitazioni di numero imposte dalle regole sanitarie, ha visto un grande afflusso di gente, sia agli eventi nel parco di villa Wassermann dedicati alla musica, al coinvolgimento di bambini e adulti, alle danze, ai sapori, ai colori, sia agli incontri di approfondimento sul tema di quest’anno: "Dove portano i venti…".

RAPPORTI INTERNAZIONALI

Su questo versante, sono emerse considerazioni e riflessioni di valore: sul piano della politica e delle relazioni internazionali si è discusso del ruolo cruciale dell’UE per rendere possibile una mediazione con la Cina, ma anche per un rapporto con la Russia che sappia coniugare una forte determinazione circa la questione ucraina con la capacità di ripensare una relazione indispensabile di fronte alle esigenze globali delle crisi climatica, pandemica, energetica. E compito sempre più urgente e necessario ritrovare, insieme, un’identità europea intorno a valori capaci di contenere le derive pericolose di una finanza che la vuol far da padrona.

CLIMA

Sul versante climatico, vi è stato un approccio inedito: da un lato l’affermazione, ben argomentata e supportata da elementi scientifici, che “quel che fa bene a ciascuno è quel che fa bene al pianeta” e viceversa, ripensando quindi una responsabilità a partire dai comportamenti quotidiani, non tanto come privazione quanto come possibilità di scelte diverse “per la felicità”; dall’altro la consapevolezza che la questione climatico-ecologica non può assolutamente essere separata dal superamento delle disuguaglianze a livello sociale.

ECONOMIA

Dal punto di vista delle grandi scelte economiche, la necessità di riproporre uno sguardo capace di dare speranza sull’orizzonte delle generazioni nuove e insieme di sostenere con scelte opportune la necessità dell’arrivare “a fine mese”: e questo è possibile solo in una prospettiva europea che non sia basata solo sul profitto immediato.

NOBEL PER LA PACE

La testimonianza di impegno civile dei Nobel per la Pace del Quartetto per il dialogo democratico in Tunisia ha sollevato questioni relative all’importanza dell’impegno dei cittadini circa l’orientamento da infondere allo stato e alla società democratica di cui facciamo parte, anche per sostenere le esperienze di democrazie appena nate. Non è mancato un forte appello a ritrovare le proprie risorse interiori, la propria dignità, e a riconoscere l’importanza della dignità altrui: è attraverso un autentico apprezzamento del volto e della storia dell’altro che posso riconoscere la mia propria identità e valore. Senza di questo, si è preda di “venti senza volto”.

LE INIZIATIVE DI GIAVERA FESTIVAL

Questi accenni fanno intravvedere la vitalità del GiaveraFestival: una proposta di contenuti di alto livello unita a tante altre sfaccettature proprie di ogni dimensione culturale, che sono state tutte fortemente apprezzate dal pubblico: le sonorità provenienti dai Balcani, dal Maghreb, dall’Africa intera e dall’America del Sud, insieme alle danze proposte dalla comunità ucraina; i sapori impreziositi quest’anno dallo sposalizio tra due patrimoni dell’umanità riconosciuti dall’Unesco, con il cous cous al prosecco docg; le proposte artigianali di qualità, nel Piccolo salone del Fare-Migrare, con otto realtà artigianali provenienti da tutta Italia che hanno saputo valorizzare competenze e capacità dei migranti; le immagini fotografiche delle mostre che hanno proposto punti di vista “altri” circa il mondo in cui viviamo.

Ma tutto questo è stato reso possibile da due presenze necessarie: il pubblico del GiaveraFestival, che si è lasciato coinvolgere con grazia ed entusiasmo, dai più piccoli ai più grandi; e l’impegno tenace e creativo degli organizzatori, delle associazioni e di tutti i volontari e le volontarie che hanno dato volti e mani a quanto realizzato. E’ questo insieme che fa nascere quel clima di apertura ad incontri inattesi, e di attenzione curiosa a quanto accade in questa piccola utopia concreta che si realizza nel GiaveraFestival.

“Un riconoscimento che ci viene, e ne siamo orgogliosi- commenta Don Bruno Baratto Presidente di Giavera Festival- anche da tutti gli ospiti intervenuti, i quali ci hanno ringraziato per l’attenzione e la cura avuta nei loro confronti. Un grazie quindi va a tutti coloro che in vario modo continuano a credere e a dare forma a questa iniziativa che in 27 anni ha continuato ad offrire spazi e occasioni di qualità per incontrare e incontrarsi. Grazie anche all’Amministrazione comunale e a chi sostiene il Festival anche con il proprio contributo economico. Arrivederci alle prossime iniziative che il Giavera Festival ha in serbo per questa edizione 2022: il viaggio tra Sarajevo e Belgrado che si terrà dall’11 al 18 agosto, ad incontrare realtà di impegno sociale che fanno crescere cultura di incontro e convivenza, e la visita a Bologna, il 17 settembre, alla scoperta di un territorio ricco di progettualità multiculturale e inclusiva”. 

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