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Autismo, nella Marca oltre 1300 casi: «Quadruplicati rispetto al 2010»

Sabato 2 aprile la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo: iniziative in tutta la Marca. Al Gris di Mogliano Veneto il convegno promosso da Angsa Treviso con l'assessore Lanzarin

Sabato 2 aprile nella Sala Barchessa di Villa Torni, sede dell’Istituto Costante Gris di Mogliano Veneto, in occasione della giornata internazionale per la consapevolezza sull’autismo, si è svolto il convegno “Autismo: Impegno e Realtà”, promosso da Angsa Treviso, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Una serie di testimonianze delle tante associazioni che operano sul territorio a supporto delle famiglie che si trovano ad affrontare le difficoltà legate a questa particolare disabilità. L’autismo rappresenta una delle sindromi più complesse e, nelle forme più gravi, difficilmente gestibili che emergono nell’età evolutiva. Purtroppo non esistono dati certi sul numero di persone con autismo presenti in Italia. Secondo le ultime ricerche si stima che rispetto a 435 mila i nuovi nati in Italia nel 2020, i bambini che potrebbero trovarsi nello spettro autistico ogni anno sarebbero oltre quattromila e la tendenza sembra destinata a crescere.

Nella Marca i casi segnalati di soggetti nello spettro autistico sono oltre 1.300, di cui quasi mille sono minorenni, numeri che risultano quadruplicati rispetto al 2010. Le bambine e i bambini con autismo presentano importanti difficoltà nell’interazione reciproca, nella comunicazione e nelle attività di gioco, compromettendo il normale sviluppo psico-cognitivo e relazionale
Di autismo non si guarisce, ma si può recuperare. Un intervento educativo adeguato consente di migliorare significativamente molte aree dello sviluppo dei soggetti con disturbo nello spettro autistico.

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I progetti

Diversi i progetti e le strategie messe a punto dalle associazioni e dalle istituzioni per sostenere le famiglie che si trovano ad affrontare questa malattia. Presentati i progetti promossi da Angsar, dall’Istituto Costante Gris, Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), Associazione Genitori “La nostra Famiglia” di Conegliano, Rotary Club Treviso Nord e le scuole primarie Ciardi e De Amicis di Treviso. Capofila Angsa Treviso che ha presentato i risultati dei primi tre anni del progetto Addolciamo l’autismo. “Attraverso questo laboratorio diamo la possibilità ai ragazzi di lavorare e di integrarsi nell’ambiente dove vivono, garantendo loro una frequenza costante. Ci siamo impegnati a creare una rete di inclusione fra il gruppo di ragazzi autistici, volontari e territorio. Negli anni abbiamo collaborato con le scuole, attraverso attività di informazione e sensibilizzazione che il laboratorio apporta con varie esperienze: incontri con studenti, giornate aperte alla comunità e grazie alle Convenzioni di alternanza scuola lavoro, riusciamo ad inserire nuovi ragazzi” racconta Stefania Ruggiero presidente Angsa Treviso e referente del progetto. Presente anche l’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin. Un’occasione per comprendere quanto l’autismo sia presente nella provincia di Treviso e come condizioni la vita delle famiglie trevigiane, con un focus sulle azioni e i progetti messi in campo dalle associazioni e dai professionisti che ogni giorno si trovano a contatto con le persone affette da questa malattia.

I commenti

Il dottor Goran Dzingalasevic, psicologo clinico specializzato, ha seguito diversi progetti in ambito sanitario per Ulss 2 e ha lavorato con bambini e adulti autistici spiega: «La diagnosi è fondamentale per arrivare ad una mappatura cognitiva che permetta di trovare i punti di forza dei bambini e dei ragazzi, non solo i loro deficit. Il territorio e i servizi messi a punto nel locale, insieme alla formazione continua, in questi anni hanno aiutato a far crescere i bambini».

«Il 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, per un impegno crescente che vede nella nostra regione un accrescimento delle azioni rivolte alla diagnosi precoce ed alla presa in carico, attraverso la rete dei pediatri e con équipe multidisciplinari presenti in ogni azienda sanitaria. Nel percorso di ogni persona a cui è diagnosticata tale sindrome si deve a garantire qualità di vita ed esperienze legate all'età, dall'infanzia, all'adolescenza e ai momenti di transizione dell'infanzia e dell'adolescenza verso l'età adulta, il tutto con l'integrazione con il mondo della scuola. Il mondo dell'associazionismo, affiancando e facendo da stimolo alle attività delle istituzioni, contribuisce al miglioramento delle opportunità di vita delle persone e delle famiglie».

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