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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tornano le Giornate Fai di primavera: in Veneto 45 meraviglie da visitare

Sabato 23 e domenica 24 marzo il Fondo Ambiente Italiano organizza la ventisettesima edizione dell'evento che permette di scoprire le meraviglie del territorio con visite speciali

Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi

In occasione delle Giornate Fai, la scoperta di un luogo speciale dell'immenso patrimonio paesaggistico italiano non è solo un'esperienza che va ad arricchire il bagaglio culturale di ogni visitatore, ma un'occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio. Luoghi di cui tornare a fruire come visitatori e sui quali accendere i riflettori affinché possano essere tutelati e valorizzati. «Ritornano le Giornate FAI di Primavera, uno degli appuntamenti principali del FAI Fondo Ambiente Italiano, quest’anno alla 27° edizione.  Più di 1000 i luoghi che si potranno visitare in Italia, spesso sconosciuti o mai aperti prima che, grazie ai volontari, alle delegazioni, agli Apprendisti Ciceroni, verranno presentati al pubblico. In Veneto sono 45 i beni che verranno aperti- ha sottolineato Ines Lanfranchi Thomas, presidente regionale Fai - sono ville, palazzi, aree poco conosciute, spazi privati o pubblici che per due giorni, si apriranno al pubblico, affiancati dai tanti volontari Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi Giovani, e grazie agli Apprendisti Ciceroni, tutti insieme impegnati per far vivere e rivivere uno straordinario territorio come è il Veneto. Un ringraziamento particolare va anche ai volontari della Protezione Civile che con il loro lavoro capillare e la loro collaborazione rendono possibile l’evento. Vi aspettiamo numerosi, state al nostro fianco per un’Italia più conosciuta e quindi più amata perché si ama ciò che si conosce e si protegge ciò che si ama».

La manifestazione è anche un importante evento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione. Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro: i preziosi contributi raccolti saranno destinati al sostegno delle attività istituzionali del Fai. «Per il quinto anno consecutivo le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il Fai – prosegue Ines Lanfranchi Thomas - Dal 18 al 24 marzo, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del Fai, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva». In veneto sono quarantacinque le aperture straordinarie coinvolte nelle Giornate di Primavera. Ad affiancare i volontari nell’accogliere e guidare i visitatori, ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto con i loro docenti di partecipare nell’anno scolastico a un progetto formativo di cittadinanza attiva, un’iniziativa lanciata dal Fai nel 1996, che coinvolge ogni anno studenti felici di poter vivere e raccontare da protagonisti, anche solo per un giorno, le meraviglie del loro territorio.

COSA VEDERE A TREVISO

In occasione delle Giornate Fai, i luoghi visitabili in provincia di Treviso saranno: gli edifici del seminario vescovile, oggi sede di una scuola di teologia per laici e di una nutrita biblioteca, un tempo formavano un complesso conventuale dove viveva una fiorente comunità di Frati Domenicani. Il nucleo originario del convento si formò tra il XIII e il XIV sec. in un'epoca in cui Treviso godeva di particolare splendore culturale e artistico. Dopo la soppressione degli ordini religiosi, nel 1839 l’ex convento diventò Seminario Diocesano. Interessanti i due chiostri cinquecenteschi, il refettorio con l’elegante fregio monocromo sotto il soffitto, il pulpito in pietra e un affresco nella parete di fondo. Nella Sala del Capitolo Tomaso da Modena ritrasse sulle quattro pareti, nel 1352, i membri più insigni dell’Ordine, realizzando un autentico capolavoro: quaranta sono i Domenicani ritratti con fresco realismo, ognuno nella sua cella, seduto al suo scrittoio e distinto dagli altri per qualche particolare. Fornace Gregorj Guerra. La Fornace Guerra Gregorj, storica fornace nota a livello internazionale anche come centro d'arte, fu fondata come fabbrica di laterizi nel 1840 da Vincenzo Guerra. Alla sua morte, ne assunse la direzione il genero Bartolomeo Gregorj che iniziò una produzione di manufatti d'uso e d'arredo. Dal 1887 il figlio Gregorio Gregorj affidò commissioni a numerosi giovani artisti tra cui Arturo Martini che vi lavorò tra il 1908 e il 1912.  Il complesso, attivo fino al 1963, dichiarato "testimonianza preziosa di un vecchio mondo in via di sparizione" è oggi sotto tutela del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Notevole e varia fu la produzione dei laterizi, impiegati in diversi edifici: a Venezia nel cimitero di S. Michele, ai Frari, nel Mulino Stucky; a Treviso in via XX Settembre, in piazza S. Leonardo, nella chiesa di Canizzano. Per gli orari di apertura è possibile consultare il sito www.giornatefai.it

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