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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Giorno della Memoria, Treviso ricorda le vittime dell'Olocausto

Venerdì 27 gennaio cerimonie in tutta la provincia per il 78esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Il sindaco Conte e il Ministro Nordio a Monigo

Treviso e la Marca non dimenticano: venerdì 27 gennaio nei principali comuni della provincia si sono tenute le cerimonie di omaggio e ricordo delle vittime dell'Olocausto nazista.

Treviso

Nel capoluogo della Marca, il sindaco Mario Conte e il Ministro della Giustizia Carlo Nordio hanno ricordato insieme le vittime del campo di concentramento di Monigo, destinato fra il luglio del 1942 e l’agosto del 1943 ai prigionieri civili slavi. «La Giornata della Memoria assume quest’oggi un particolare significato perché ci permette di condividere, grazie alla collaborazione fra istituzioni e al prezioso e accurato lavoro di approfondimento di Istresco, un percorso di ricostruzione storica dei luoghi presenti anche nel nostro territorio che hanno segnato uno dei periodi più bui dell’umanità, la Shoah» le parole del sindaco di Treviso.

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Le targhe scoperte di fronte alle ex Carceri di Piazza Duomo e a Santa Maria dei Battuti, così come la cerimonia alla Caserma Cadorin vogliono essere un invito alla riflessione e alla preghiera, a fare un passaggio ulteriore nella "cultura della memoria", affinché il tempo non scorra inesorabilmente fino a offuscare se non addirittura a far cadere nell'oblio gli orrori del nazifascismo. «Ci siamo riuniti anche oggi per dire, ancora una volta, con convinzione e all’unisono, "mai più" - conclude Conte -. Le cerimonie di questa giornata si aggiungono alle iniziative che le scuole stanno portando avanti con i ragazzi, per fare sì che i cittadini del presente e del futuro siano preparati, consapevoli e attivi nella ferma e costante condanna dei crimini che hanno sconvolto il Novecento e che purtroppo, in alcune parti del mondo proseguono ancora». Domani, sabato 28 gennaio, il sindaco Conte e il presidente della Provincia, Stefano Marcon, interverranno al Sant'Artemio (ore 9.30) per la cerimonia di consegna delle Medaglie d’onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti. Durante la cerimonia ci sarà spazio anche per la posa delle Pietre d'Inciampo nel parco dell'ente Provincia.

Conegliano

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre" così Primo Levi scriveva in "Se questo è un uomo". Il sindaco Fabio Chies ha fatto sue oggi queste parole per smuovere le coscienze e saper far memoria del male che gli uomini hanno provocato verso altri uomini. «Solo con questa sensibilità possiamo evitare che tutto ciò possa travolgerci ancora - ha detto il primo cittadino -. Oggi, 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale che ogni anno commemora le vittime dell’Olocausto, il genocidio nei confronti degli ebrei ma anche di molte altre persone in particolar modo proprio di quelle ritenute “deboli” e “indesiderate”. Sono passati 78 anni da quando, esattamente il 27 gennaio 1945, le truppe dell’Armata Rossa, in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, rivelando al mondo un orrore immaginabile. Dobbiamo sottrarci con tutte le nostre forze da tali aberrazioni ed è per questo che mi rivolgo soprattutto ai giovani, affinchè si facciano carico di ricostruire una nuova coscienza umanitaria, fuggendo dalla guerra, dall’odio razziale e dall’intolleranza. Se Primo Levi ha potuto lasciare impressa su carta la propria testimonianza da sopravvissuto, non ha potuto fare lo stesso un nostro concittadino, Federico Grava, partigiano caduto per la libertà nel campo di concentramento di Mauthausen al quale è stata intitolata poi anche una scuola del centro città».

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Anche in ricordo a Grava che, dopo 3 anni di sospensione causa pandemia, il Comune di Conegliano ha riproposto alle scuole, il viaggio nel luogo simbolo legato alla commemorazione della “Giornata della Memoria”; l’uscita prevista nelle giornata del 18 e 19 marzo con metà il campo di concentramento di Mauthausen è volta a sensibilizzare gli studenti nel prendere consapevolezza di quanto accaduto ed aprire in loro una riflessione su come nei tempi d’oggi questo triste pezzo di storia non debba più ripetersi e anzi, partire proprio da qui, per evitare simili situazioni nella vita quotidiana e sociale La testimonianza si accompagna dunque al ricordo. «Tutti, ogni giorno - conclude Chies - siamo chiamati a fare delle scelte piccole o grandi che siano ma è proprio da tanti piccoli gesti quotidiani, uniti a quelli di altri uomini e donne che, possiamo contribuire a costruire un futuro di pace. Chi amministra un Comune ha il dovere di rappresentare e custodire i valori di una comunità ma tutti insieme dobbiamo essere architetti del futuro, usare la memoria e il dolore di questa giornata come un faro guida nella nostra esistenza e coltivare sempre nel nostro cuore gli ideali, il senso di giustizia, la verità, la liberà e la democrazia».

Montebelluna

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Venerdì pomeriggio, per commemorare il Giorno della memoria, il Comune di Montebelluna, ha promosso una cerimonia presso la lapide dedicata ai Caduti all’ingresso del municipio. Deposta una corona commemorativa per onorare e rinnovare la memoria dello sterminio, delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Il sindaco Adalberto Bordin è intervenuto insieme alle forze dell'ordine locali e ai rappresentanti delle associazioni d'arma combattentistiche.

Ponte di Piave

Giorno della Memoria con gli alunni delle scuole a Ponte di Piave dove il sindaco Paola Roma è intervenuta per ricordare ai giovani l'importanza di questa ricorrenza. «La nostra scuola che per prima attraverso i programmi e i docenti, ma anche i libri, la filmografia tematica, i reportage narrativi giornalistici, riproponr alle nostre coscienze avvenimenti, persone, criminali e perseguitati, deve risvegliare i nostri pensieri, formare le coscienze in un processo di rielaborazione personale che deve divenire memoria collettiva.

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Coinvolgere voi ragazzi per la costruzione di una memoria collettiva è compito imprescindibile da parte nostra, delle associazioni combattentistiche, perché la memoria soprattutto di questi avvenimenti presuppone un’azione partecipativa. Ragazzi, non vi stancate di conoscere la storia - ha detto il sindaco -. Le leggi razziali, il confinamento in ghetti di un intero popolo ebraico, le deportazioni, i lavori forzati, i lager,  i massacri e le camere a gas, la disumanizzazione della persona ridotta nel corpo e nello spirito non devono ripetersi mai più».

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