rotate-mobile
Martedì, 5 Dicembre 2023
Attualità Centro / Piazza dei Signori

Giulia Cecchettin, flashmob in Piazza dei Signori: «Nessuna deve più morire»

Domenica mattina, alle ore 11, le tre mobilitazioni organizzate dall'Ulss 2 Marca Trevigiana in ricordo della 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. In migliaia a Treviso, Conegliano e Castelfranco Veneto

Domenica mattina, 19 novembre, nelle piazze di Treviso, Castelfranco Veneto e Conegliano, l'azienda sanitaria Ulss 2 - Marca trevigiana ha organizzato tre flashmob in memoria di Giulia Cecchettin per gridare insieme "No" alla violenza contro tutte le donne.

Giulia è la 104esima vittima di femminicidio del 2023, nonché la più giovane. Un omicidio che ha sconvolto l'Italia, avvenuto proprio in questi giorni vicini alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre. Le operatrici dell’Ulss 2 e centinaia di presenti si sono radunati alle ore 11 in Piazza dei Signori a Treviso, alla Torre dell’Orologio a Castelfranco e in Piazza Cima a Conegliano per ricordare lei e tutte le altre, troppe, vittime di femminicidio. A Treviso cinque sedie rosse vuote sono state riempite con fiori e omaggi a Giulia e a tutte le vittime di violenza.

flashmob-piazza-signori

Le parole del sindaco

Alla mobilitazione di domenica mattina a Treviso è intervenuto anche il primo cittadino, Mario Conte: «La tragica vicenda di Giulia ci colpisce da vicino. Si tratta dell’ennesimo caso di femminicidio: in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni che si aggiunge a violenze, fisiche e psicologiche, che le donne subiscono a causa di uomini possessivi, egocentrici e prevaricatori. Anche i dati delle nostre case rifugio fanno riflettere con più di 60 richieste di aiuto all’anno. Questo di oggi vuole essere un raduno di solidarietà, di vicinanza e di sensibilizzazione ma siamo tutti consapevoli che le mobilitazioni di piazza non basteranno a risolvere un problema culturale. Dobbiamo insegnare agli uomini, a noi uomini, a rispettare, a distinguere il sentimento, ad accettare il rifiuto. C’è un altro tema che deve farci riflettere: spesso nella sfera educativa si riducono i rapporti - e in questo, devo dirlo, i social non aiutano - al tema della sessualità, senza invece concentrarci sulla salute delle relazioni. Le donne, e più in generale le persone, i nostri partner, non sono oggetti di proprietà. Dobbiamo imparare a dare e lasciare spazio, a difendere la libertà, a coltivare rapporti sani. Dal canto nostro, come amministrazione, continueremo a difendere le donne vittime di violenza, attraverso la rete di sostegno e soccorso. Nello stesso tempo promuoveremo iniziative per educare gli uomini. Nessuno deve morire per mano di un uomo violento, nessuna deve sopportare persecuzioni fisiche e psicologiche. Nessuna deve più morire. Punto» ha concluso il sindaco.

flashmob-cecchettin-1

Il commento

«Avremmo voluto che la speranza fosse l’ultima a morire, che Giulia fosse stata trattenuta ma non uccisa, che le fosse stato impedito di comunicare, ma non che la sua voce fosse spenta per sempre. Più i giorni passavano più questa vicenda assumeva i toni dell’orrore di cui oggi vediamo l’epilogo. Mi interrogo sempre quando accade un fatto del genere se come Istituzioni facciamo tutto ciò che è possibile per dare buoni messaggi rispetto all’educazione sentimentale. In tante occasioni illustri esponenti del mondo della psicologia, le professoresse Vera Slepoj e Daniela Lucangeli, mi hanno detto: lavoriamo sull’educazione affettiva e non solo su quello che i programmi scolastici chiamano educazione sessuale, perché è importante capire fin da giovani che l’amore non è possesso - dice l'assessore regionale Elena Donazzan -. L'amore non è meccanicismo, l’amore è la più bella espressione del dono, è la generosità di donarsi ad un’altra persona. Giulia è morta perché ancora una volta l’amore è considerato possesso, proprietà. Nessuno è di nessuno, questo dovremmo ricordare a noi stessi e insegnare soprattutto ai giovani. La fragilità di questa nostra società e degli adolescenti in particolare vive di rassicurazioni fatte di beni materiali e anche l’amore rischia di diventare uno di questi».

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giulia Cecchettin, flashmob in Piazza dei Signori: «Nessuna deve più morire»

TrevisoToday è in caricamento