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Protezione civile, al via il progetto per gli studenti di Godega di Sant'Urbano

A metà settembre inizieranno i sopralluoghi alle scuole per organizzare il tutto al meglio, valutando il programma in base alla logistica delle varie sedi

GODEGA DI SANT'URBANO Con l’avvio del nuovo anno scolastico riprende in Veneto il programma “Scuola sicura”, iniziativa promossa dalla Regione Veneto per il quarto anno consecutivo, in collaborazione con la Protezione Civile, i Vigili del fuoco, le amministrazioni locali e le scuole del territorio. “Saranno undici gli appuntamenti da qui a Natale – evidenzia Bottacin – che sommati ai dieci già svolti in primavera garantiscono quest’anno la presenza di tre eventi per ogni provincia”, anticipa l’assessore alla Protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin, che ha presieduto, nella sede regionale della Protezione civile, la riunione organizzativa di avvio dell’edizione autunnale.

Il format “Scuola sicura” prevede interventi didattici, eventi formativi, esercitazioni e prove di evacuazione  nelle scuole, guidati da volontari della Protezione civile, vigili del fuoco e tecnici della prevenzione. Da inizio ottobre a dicembre saranno protagonisti di “Scuola Sicura Veneto” i comuni di Pieve di Cadore per la provincia di Belluno, Pozzonovo e Campo San Martino per Padova, Badia Polesine e Porto Tolle per Rovigo, Godega di Sant’Urbano per Treviso, Cavallino Treporti per Venezia, Peschiera del Garda e Minerbe per Verona, Marostica e Sandrigo per Vicenza. A metà settembre inizieranno i sopralluoghi alle scuole per organizzare il tutto al meglio, valutando il programma in base alla logistica delle varie sedi.

“Abbiamo centinaia di richieste da evadere, in continuo aumento – prosegue l’assessore – segno evidente che l’iniziativa piace molto. Proprio per questo abbiamo invitato le 11 amministrazioni che partecipano a questa edizione a coinvolgere anche i comuni limitrofi così da ampliare questa interessante offerta formativa a più alunni possibili”. “L’obiettivo principale di Scuola Sicura – conclude Bottacin – è promuovere una cultura della sicurezza volta innanzitutto ad evitare i rischi, nella convinzione che gli insegnamenti appresi nei primi anni di vita sono quelli che più facilmente i ragazzi ricorderanno anche da adulti. La nostra speranza è che la voglia di partecipazione non si fermi alla singola giornata di gioco-apprendimento, ma sia da stimolo per trovare, un domani, tra i volontari di protezione civile più di qualche giovane presente a queste esercitazioni”.

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