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Green Pass all'Electrolux: lavoratori costretti a mangiare in giardino

Metà dei dipendenti, privi di certificazione, hanno dovuto pranzare con dei panini all'esterno dell'azienda scatenando le ire dei sindacati: "Si tratta di una grave violazione delle norme igieniche"

"I tempi che viviamo hanno nuove discriminazioni. Questa è una macchia per Electrolux, un atto grave in uno Stato che ha perso il senso della misura e delle conseguenze dei propri atti". Commenta così il gruppo Skatenati Electrolux, dei delegati delle Rsu della Fiom, il fatto che da ieri in azienda i lavoratori senza green pass debbano mangiare non in mensa ma altrove, in zone separate o nel piazzale/giardino della sede di Susegana, questo nonostante l'orario di lavoro rimangano tutti a stretto contatto gli uni con gli altri.

Queste le prime conseguenze della mensa "differenziata" scelta dalla dirigenza aziendale. Per questo, in un comunicato, i lavoratori hanno chiesto alla dirigenza di posticipare l’applicazione delle nuove regole in attesa di un pronunciamento definitivo da parte del Governo. "Nella riunione dello scorso 18 agosto - spiegano le Rsu aziendali - abbiamo chiesto una corretta organizzazione della mensa per evitare disagi che però si sono puntualmente verificati, come osservato dalle delegate Morandin e Brunetta. Noi, però, riteniamo la mensa un luogo sicuro perché conforme a severi protocolli di sicurezza Covid. La mensa resta dunque un diritto fondamentale dei lavoratori, non si discute su questo".

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