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No al Green Pass: duemila persone manifestano in Piazza dei Signori

Nel pomeriggio di sabato 24 luglio le proteste contro il certificato vaccinale hanno riempito le piazze di Treviso, Castelfranco Veneto e Montebelluna. Assembramenti fuori controllo e nessuna mascherina

Migliaia di persone sono scese in piazza in tutta Italia, sabato 24 luglio, per dire "No al Green Pass". In tremila a Roma, cinquemila a Torino, altre migliaia a Milano e poi ancora a Genova, Lecce, Cremona e Messina.

A Treviso la protesta ha riempito Piazza dei Signori, con quasi duemila manifestanti assembrati senza nessun distanziamento né mascherina. Cortei anche a Castelfranco Veneto e Montebelluna dove, sempre nel pomeriggio di sabato, si sono radunate circa trecento persone. La manifestazione, nata sui social, ha portato a Treviso, dalle ore 17 in avanti, migliaia di manifestanti in centro storico. La Questura ha chiesto a Comune e polizia locale di chiudere gli accessi alla piazza. No al Green Pass, contrarietà ai vaccini e continui riferimenti alla "dittatura sanitaria" gli argomenti portati in piazza dai manifestanti. Tra di loro anche un'infermiera sospesa dall'Ulss 2 che ha letto una lettera di un collega sui presunti danni provocati dai vaccini anti-Covid. Il Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, è andata su tutte le furie per l'assembramento incontrollato creatosi in piazza. Il sindaco Mario Conte, invece, conclude con un appello ai manifestanti presenti ieri in piazza: «Andate a farvi un tampone. Non possiamo rischiare un nuovo aumento dei contagi».

Il commento di Coalizione Civica

Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica per Treviso, commenta: «Capisco che si possa ritenere di "tollerare" questi comportamenti per non dare argomenti ai farneticatori della "dittatura sanitaria" e della "limitazione della libertà" ma mi pare che questo "lasciar fare" sia uno schiaffo ai cittadini (la stragrande maggioranza) che ogni giorno rispettano norme anti-Covid anche più gravose, agli operatori economici che hanno investito per mettere a norma aziende e locali. Non mi soffermo sugli sproloqui che ho sentito oggi in materia di democrazia e di sanità perché non meritano un secondo di attenzione, tantomeno delle repliche. Un unico aspetto mi consola: ve li ricordate i "forconi" di fine 2013? Stesse bandiere di San Marco di oggi in piazza, stesse "lisciature di pelo" da parte delle forze politiche di destra. I no-vax di oggi Faranno anche la stessa fine dei "forconi" di ieri: cadranno nel dimenticatoio».

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