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Ucraina, un anno di guerra. Zaia: «Solidarietà dei veneti simbolo di pace»

Giovedì 24 febbraio il primo anniversario del conflitto, ricordato dalle parole del Governatore del Veneto. Sabato 25 febbraio manifestazione a Porta San Tomaso dalle 10 a mezzogiorno

«È già passato un anno da quando le forze armate russe hanno iniziato l’invasione dell’Ucraina, trovando una fiera resistenza. È una guerra vicino casa che, a distanza di ottant’anni dal secondo conflitto mondiale, ha riportato l’Europa in una grave e tragica realtà. I bombardamenti hanno devastato interi territori e hanno lasciato molti cittadini ucraini senza un tetto e senza alcuna certezza nel domani. Abbiamo visto città simili alle nostre distrutte, ci siamo riconosciuti in persone vestite secondo la nostra moda che abbandonavano le città, affollando stazioni ferroviarie che sembravano le nostre. In questo clima abbiamo assistito a una escalation di violenza ai danni del paese aggredito. Una realtà gravissima, la cui cessazione non può arrivare soltanto per opera delle armi, in una spirale distruttiva che sembra non potersi fermare. A differenza di altre guerre recenti, fino ad oggi è stata praticamente assente l’azione diplomatica. Auspico che i grandi della terra, a cominciare da Usa e Cina, lavorino per trovare una soluzione che ponga concretamente fine a questa terrificante carneficina». Con queste parole il presidente Luca Zaia ha voluto ricordare il primo anno dall’inizio della guerra in Ucraina, stilando un bilancio di quanto è stato fatto in Veneto

Fin dall’inizio sono state ore difficilissime che hanno costretto intere famiglie ucraine a scappare: molte di queste hanno raggiunto l’Italia e anche il Veneto. La nostra Regione, anche grazie al servizio di Protezione civile, ha dato prova dell’accoglienza di cui sono capaci i veneti - ha aggiunto Zaia -. Creando in breve tempo una rete di accoglienza trasversale a istituzioni e associazioni. Da subito la Regione ha avviato una raccolta fondie l’ampia solidarietà dei nostri cittadini ha permesso, alla fine dell’anno scorso, di raccogliere donazioni per circa 900mila euro. Importante anche la disponibilità dei veneti all’accoglienza: i privati, che sono rappresentati prevalentemente da famiglie, hanno messo a disposizione - nei mesi cruciali di richiesta di ricovero da parte degli ucraini che fuggivano dalla guerra - più di 4mila alloggi per un totale di circa 13mila posti letto. In Veneto - ha spiegato Zaia - la popolazione ucraina presente è passata da circa 17mila a 22mila cittadini. Oltre 2500 persone, i casi più complessi, sono stati invece gestiti direttamente dalla Regione, tramite la struttura commissariale attivata ad hoc. Molti di questi profughi, alcuni dei quali bambini, hanno avuto bisogno di assistenza sanitaria e hanno effettuato l’accesso nei nostri ospedali. Altri sono stati accolti presso gli ex ospedali che erano stati impiegati durante l’emergenza Covid, o attraverso altre strutture del terzo settore». Negli ultimi mesi il flusso dei profughi ucraini in Veneto si è notevolmente ridotto fino a raggiungere poche unità a settimana. Oggi sono 170 i posti letto delle strutture della Regione disponibili e liberi per una prima accoglienza oltre ad altri 100 messi a disposizione dal terzo settore.

Manifestazione a Treviso

Sabato 25 febbraio l'associazione nazionale "Liberi oltre le illusioni" ha organizzato un sit-in a Porta San Tomaso dalle 10 di mattina a mezzogiorno per sostenere la resistenza ucraina.
Sit in 25 febbraio

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