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Venerdì, 29 Marzo 2024
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In-Cavanis, a Possagno il centro paralimpico per Milano Cortina 2026

Imprenditori, istituzioni sportive, Comune e Regione Veneto uniti nella sfida proiettata al 2026. Ospiti d'onore il Governatore Zaia ed il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli

Il teatro dell’Istituto Cavanis di Possagno ha ospitato martedì 14 marzo la presentazione del progetto: "In-Cavanis, Centro multidisciplinare di eccellenza per la preparazione paralimpica e l'avviamento ad attività rieducative motorio-sportive ed artistico-culturali".

Il convegno

Intensa la mattinata di lavori, con i relatori ad alternarsi nella descrizione del progetto e nel suo percorso realizzativo di qui al 2026, anno previsto per l’inaugurazione in aggancio alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Gli interventi del Rettore Padre Spadotto e del Sindaco Favero hanno condiviso l’orgoglio per l’Istituto Cavanis e per la comunità di Possagno di essere il centro del progetto, che si pone l’obiettivo di realizzare un Centro unico nel suo genere, dove riabilitazione, sport, attività motoria adattata ed educazione artistica e musicale andranno a fondersi in un innovativo modello di presa in carico multidisciplinare dedicato alle persone con disabilità, nel contempo candidandosi a struttura di riferimento per la preparazione di atleti individuali e squadre paralimpiche.

Conferenza Stampa 14.03.23 Possagno©SC-03-3

Gli ospiti

Moderato da Matteo Gobbo Trioli (Art Director dell’azienda Brombal Luxury Metal Windows & Doors-Donor Sponsor e base del progetto e presidente dell’associazione culturale “Spirito Nuovo” di Venezia), l’incontro con la stampa ha visto gli interventi di Padre Diego Spadotto (rettore dell'istituto Cavanis), Valerio Favero (sindaco di Possagno), Pierpaolo Brombal (presidente Sola in Deo Sors Cavanis Onlus, Presidente Fondazione Basilio Martinelli Onlus, Cfo Brombal Luxury Metal Windows & Doors), Davide Giorgi (presidente del Gruppo Terraglio, Delegato CIP Treviso) e Giampaolo Berton (vicepresidente Sola in Deo Sors Cavanis Onlus e coordinatore del progetto). In rappresentanza della Regione Veneto il Governatore Luca Zaia e l'assessore Lanzarin mentre il Comitato Italiano Paralimpico era rappresentato dal presidente nazionale Luca Pancalli e Ruggero Vilnai (presidente Comitato Italiano Paralimpico Veneto). Seduti al tavolo anche Paola Carron (Consigliere Delegato del Gruppo Carron), Valter De Bortoli (fondatore e patron DB Group), Paolo Dalla Bella (Presidente Cooperativa Socio-Culturale), Roberto Rigoli (Direttore Servizi Sociali Ulss 2 Marca Trevigiana) e Sebastiano Favero (Presidente Associazione Nazionale Alpini) ed una delegazione dello studio di architettura FA Progetti.

I commenti

Ospiti d'onore, come detto, il Governatore Zaia ed il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli. Luca Zaia ha commentato: «Ringrazio davvero tanto l’amico Luca Pancalli per essere qui oggi, è bastata una telefonata per fargli trovare spazio in un’agenda particolarmente complicata in questo periodo. Mi spiace solo non ci sia il sole perché la bellezza di questo posto è uno degli elementi fondamentali destinati a rendere In Cavanis un progetto vincente, e come ho detto a Pancalli parlandogliene, un progetto serio, supportato da imprenditori con le idee chiare sul significato di bilancio sociale delle proprie aziende. Sono certo che entro l’inizio delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina il centro sarà inaugurato, a maggior ragione dopo oggi e dopo che la presenza di Pancalli rappresenta un sigillo di garanzia sull’intero progetto, assieme alla credibilità di tutta la galassia Cavanis, Fondazione in primis, che ne costituisce la base. Questo è senza dubbio uno dei più grandi progetti che le mie tre legislature hanno visto svilupparsi, e del resto sono fermamente convinto che un’occasione come quella delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026 - destinate a fare cultura inclusiva oltre che sport inclusivo - può e deve lasciare un’eredità al territorio ed alla comunità che la ospita, in primis sul tema dell’accessibilità dei luoghi».

Luca Pancalli ha concluso: «Sono io che ringrazio voi per avermi coinvolto in questa avventura. Il nostro Paese è troppo spesso quello dei grandi sogni che restano tali, ma qui credo che ci troviamo di fronte a qualcosa di estremamente concreto, e non è vero quello che Zaia con umiltà dice quando sottolinea che col progetto nessuno ci guadagna nulla: in realtà qui ci guadagna una comunità, un territorio, un’idea di società che trova nell’accompagnamento allo sport ed all’attività motoria nel contesto riabilitativo una delle leve più innovative su cui stiamo investendo anche come CIP. Vorrei che In-Cavanis diventasse uno dei progetti di legacy di Milano-Cortina. e devo dire che dal punto di vista politico ha intrapreso la strada giusta: il coinvolgimento del sistema socio-sanitario è infatti sempre più strategico, e l’attività sportiva e motoria può diventarne il primo alleato in ottica di welfare moderno e sostenibile, sgravando il SSN e dando più appropriatezza alla presa in carico della disabilità. Ho 43 anni di disabilità sulle spalle, in Italia ne ho viste tante, ma ora davvero credo che i tempi siano maturi perché lo sport diventi l’altro pezzo del sistema socio-sanitario. In-Cavanis si inserisce pienamente nella visione del CIP su questo punto, si tratta di una sfida positiva che il Veneto lancia a se stesso e al sistema Paese. Con la Asl Roma 2 stiamo sperimentando un sistema integrato di riabilitazione sportiva: il Veneto potrebbe essere il secondo laboratorio di sperimentazione, altri ne cercheremo al Sud, creando le condizioni per arrivare a ripensare il sistema dei LEA, tema attualissimo già sul tavolo del Ministero. In questa sfida il Cip c’è e ci sarà: ci mettiamo la faccia, la parola del Governatore è da questo punto di vista una garanzia, come lo è aver messo attorno a questo tavolo tecnico il mondo delle imprese. Costruire è comunque relativamente facile, ma distruggere lo e anche di più: la vera sfida non sarà tanto la costruzione, ma la capacità di sostenerne il funzionamento. La squadra c’è, ora c’è da giocare la partita, e noi ci siamo».

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