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Inail, manca personale a Treviso e Conegliano: scatta lo sciopero

Le sedi Inail della Marca registrano una scopertura del 22% e 20% su organici già nettamente sottostimati: su 76 unità previste sono attualmente occupati solo 42 lavoratori a Treviso e 18 a Conegliano

Sciopero nazionale di tre ore per i lavoratori Inail venerdì 21 aprile. La mobilitazione è stata annunciata in queste ore dai rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa, Usb Pi, Dirstat, Anmi, Flp. Diverse le motivazioni della protesta: la grave crisi degli organici, le difficoltà nel reclutamento di personale, una sconsiderata gestione decennale delle assunzioni, l’aumento della pressione psicofisica sui lavoratori dell'ente, che nonostante gli organici ridotti all’osso continuano a garantire le prestazioni all’utenza. Gravi carenze che pesano anche su attività di primaria importanza come quella ispettiva e di controllo sul rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro, in territori che registrano un costante e preoccupante aumento degli infortuni, anche mortali. Un dato su tutti: gli ispettori Inail in servizio per le due province sono solo tre.

I numeri

Le sedi Inail di Treviso e Conegliano registrano una scopertura, rispettivamente, del 22% e del 20% su organici già nettamente sottostimati, a fronte di un territorio con un tessuto economico e aziendale ricco e dinamico come quello della Marca: previste 76 unità, sono attualmente occupati solo 42 lavoratori a Treviso e 18 a Conegliano. Per quanto riguarda Belluno, su un organico che prevede 25 unità, ne sono al lavoro 20. Ad aggravare la situazione, l’elevata età media dei lavoratori, che porterà nei prossimi 4-5 anni a numerosi pensionamenti. Il recente concorso nazionale per amministrativi - bandito dopo 12 anni -, che prevede l’immissione in servizio di 635 lavoratori a livello nazionale, non è servito a sanare la situazione, perché non sufficienti a coprire i posti messi a concorso. Lo stesso vale per l’area medica, in cui la carenza nei profili specialistici continua a essere pregnante e, anche a causa di un contratto di lavoro meno attrattivo rispetto a quello dei medici Inps e del Ssn, molto difficile il reperimento nuovo personale. Gravi carenze che pesano anche su attività di primaria importanza come quella ispettiva e di controllo sul rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro, in territori che registrano un costante e preoccupante aumento degli infortuni, anche mortali. Un dato su tutti: gli ispettori Inail in servizio per le due province sono solo tre.

I commenti

«Questioni da lungo tempo al centro della mobilitazione sindacale anche nella Marca - spiegano le sigle sindacali di categoria aderenti allo sciopero -. Da circa un anno, infatti, i lavoratori della Direzione Territoriale Inail di Treviso-Belluno hanno iniziato un percorso di mobilitazione attraverso numerose iniziative per denunciare condizioni di lavoro ormai più che critiche, legate soprattutto alla strutturale e inaccettabile carenza di organico nelle sedi del territorio che comprendono Conegliano e Belluno».

Le specificità delle prestazioni dell’Inail coinvolgono, infatti, diverse figure professionali operative nell’area amministrativa, medica, ispettiva, legale. «Per tutte - affermano Marta Casarin, Carlo Alzetta e Antonio Osellame di Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, Maria Cristina Dal Pozzo di Anma, Massimo Ceresa di Confsa Unsa, Paolo Alliata di Fpl - si registra una forte preoccupazione. Servizi che, necessariamente, sono tra  collegati come una catena di montaggio. In tutto questo l’amministrazione però sollecita e pretende il raggiungimento di obiettivi sempre più performanti e standard di qualità più elevati. La verità è che non solo manca il personale e i carichi di lavoro sono notevoli, ma gli strumenti per lavorare non sono funzionanti. Per quanto l’Inail rappresenti uno degli enti più all’avanguardia a livello informatico, i sistemi spesso subiscono blocchi non consentendo di accedere né ai lavoratori né all’utenza».

Gravi carenze che pesano anche su attività di primaria importanza come quella ispettiva e di controllo sul rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro, in territori che registrano un costante e preoccupante aumento degli infortuni, anche mortali. Un dato su tutti: gli ispettori Inail in servizio per le due province sono solo tre. «Di questo passo - incalzano le Organizzazioni Sindacali - l’Istituto rischia di dover contrarre o addirittura rinunciare a fornire alcuni servizi, per questo l’unico strumento utile per impedire che ciò accada è far sentire la voce dei lavoratori attraverso lo sciopero. Lo sciopero non è contro l’utenza - precisano i Sindacati -, ma per far sì che le prestazioni finora rese dall’Inail siano garantite anche nel futuro, con gli stessi livelli di qualità e continuità, nello stesso tempo permettendo ai lavoratori di lavorare con professionalità e con serenità.

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