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Covid: «L'Inps non pagherà le assenze per quarantena del 2021»

Veneto Imprese Unite e Tni Italia tornano ad unire le forze in difesa dei lavoratori che, durante l'anno in corso, hanno dovuto chiedere ai datori di lavoro un permesso di malattia per quarantena

«Siamo rimasti sconcertati dalla nota dell’Inps diffusa venerdì 6 agosto 2021. Secondo l'ente previdenziale, infatti, lo Stato ha stanziato i fondi necessari per coprire le assenze dei lavoratori finiti in quarantena solo se maturate nell'anno 2020. Per le quarantene attivate nel 2021, invece, non sono stati messi a disposizione i fondi previsti dal legislatore (631milioni circa)».

A dirlo in una nota ufficiale è Andrea Penzo Aiello, presidente di Veneto Imprese Unite. «Questa cifra sembra quindi svanita nel nulla - continua Penzo Aiello - probabilmente destinata in corso d’opera ad altre necessità, ma la mancata erogazione del compenso per malattia scatenerà l’ennesimo confronto tra lavoratori e datori di lavoro. Stando infatti alle cifre stimate da TNI Italia, ogni lavoratore che ha dovuto fare fronte a una quarantena nel 2021 si vedrà privare in busta paga una media di 600 euro. Nel momento in cui l’importo non verrà compensato dall’Inps, sarà inevitabile il confronto diretto con il datore di lavoro, che però non è ovviamente in condizione di poter sostenere questa ulteriore spesa per l’ennesimo buco normativo. Riteniamo quindi fondamentale, ancora una volta, fare squadra con i colleghi di TNI Italia, il sindacato dell’HO.RE.CA che ha fatto emergere il problema in questione, e nelle prossime settimane lavoreremo per cercare di sbrogliare la situazione con il Ministero del Lavoro. Non possiamo tollerare che nuovamente lo Stato comprometta il rapporto di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro e per questo chiederemo che vengano svincolati immediatamente all’Inps i fondi necessari a coprire le assenze per quarantena dei nostri dipendenti».

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