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Ippovia delle colline del Prosecco, il progetto riparte da Fieracavalli

Giovedì 3 novembre il presidente Zaia ha rilanciato da Verona il percorso di 54 chilometri da Valdobbiadene a Vittorio Veneto: «Uniamo bellezze naturali, eccellenze del territorio e passione per l'ippica»

«Siamo pronti a completare la nuova ippovia che disegna un percorso che va da Valdobbiadene a Vittorio Veneto. Un tratto di 54 chilometri tutto in cresta, che permetterà di godere di un paesaggio mozzafiato tra vigneti e boschi di castagni, con un sacco di accessi a valle per cui si possono fare tratti di questo percorso che sarà la via dell’Unesco, Patrimonio dell’Umanità. Un percorso che sposa tutte le nostre eccellenze e le valorizza in chiave turistica».

Così il presidente Zaia da Fiera Cavalli di Verona ha ricordato, giovedì 3 novembre, uno dei progetti di valorizzazione del territorio che punta sulla creazione di un percorso di scoperta delle colline del Prosecco a cavallo. L'ippovia delle Colline del Prosecco, patrimonio Unesco fa parte del progetto complessivo di Regione del Veneto prevede un sistema integrato di ippovie, costituito da 12 tracciati equestri ad anello, collegabili fra di loro, da percorrere a cavallo o con altri mezzi ‘slow’ che si snodano per oltre 360 km nel territorio collinare della pedemontana, dalla provincia di Verona con il Baldo e la Lessinia fino a quella di Belluno con il Cansiglio e il Cesen, passando per le Piccole Dolomiti e l'Altopiano di Asiago e il Grappa. Tutto attraversando aree di grande valore paesaggistico e naturalistico, ma anche enogastronomico, dotate di servizi e di numerosi punti di interesse che rendono i percorsi attraenti sia per i cavalieri che per coloro che li accompagnano.

Il commento

Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, commenta: «La proposta lanciata dal presidente Zaia, per la realizzazione di una ippovia che attraversi le colline del Prosecco, è interessante. Sono infatti molte ed in crescita le persone appassionate di questa attività turistico-sportiva a cavallo. E proprio in ragione di questa diffusione credo sia doveroso che il progetto di questo nuovo tracciato venga costruito assieme alle associazioni del settore. Bisogna tenere presente il nodo legato agli incidenti di caccia e agli impallinamenti e prevedere una norma che preveda una distanza di sicurezza tra ippovie, ciclovie e sentieri e le aree dove si tiene l’attività venatoria. Attualmente infatti è prevista una fascia laterale di rispetto di 50 metri solo per ferrovie e strade. Ricordo che nel recente passato ho presentato più emendamenti al Piano Faunistico Venatorio per applicare in maniera estensiva questa misura, ma purtroppo mi è stata bocciata dalla stessa maggioranza che sostiene Zaia.

Anche in questo 2022 ci sono già stati ripetuti incidenti di caccia e in questi anni, oltre ai ciclisti, sono stati moltissimi i cavalli impallinati, alcuni dei quali inoperabili e costretti a portare i pallettoni sottopelle. Basterebbe dunque introdurre questa misura di sicurezza: sono pronto a presentare un progetto di legge ad hoc. Zaia lo faccia approvare dalla maggioranza, garantendo così tutela alle persone e anche agli stessi cacciatori che in questo modo eviteranno di mettersi nei guai. Non hanno voluto il codice alfanumerico per essere individuati? Almeno - conclude Zanoni - rispetteranno le distanze di sicurezza da questi percorsi e sentieri che sono molto frequentati da persone a piedi, in bicicletta e a cavallo».

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