rotate-mobile
Attualità Vittorio Veneto

Giovanni Paolo I è beato: sarà celebrato il 26 agosto, giorno della sua elezione a Papa

Nel 1978 Albino Luciani, all'epoca patriarca di Venezia e già Vescovo di Vittorio Veneto, è stato scelto quale successore di Papa Paolo VI, morto il 6 agosto dopo 15 anni di pontificato. Ma quello di Luciani fu un breve pontificato, di appena 33 giorni

Giovanni Paolo I, ricordato come il Papa del sorriso, che regnò per soli 33 giorni, è da oggi beato, dopo i lunghi 22 anni necessari per completare la causa di beatificazione, aperta a Belluno nel novembre del 2003. Papa Francesco ha presieduto, in una piazza San Pietro sotto la pioggia, la messa. Presente alla celebrazione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Partecipa anche Carmela Garda, la ragazza argentina considerata "miracolosamente guarita" nel luglio 2011 a Buenos Aires all'età di 11 anni, grazie all'intercessione di Papa Luciani, secondo le autorità ecclesiastiche preposte.

Giovanni Paolo I: la beatificazione

Albino Luciani nasce a Forno di Canale, oggi Canale d'Agordo, il 17 ottobre 1912. All'indomani della morte di San Paolo VI, il 6 agosto 1978, l'allora Patriarca di Venezia Luciani lasciò la città per entrare in Conclave, da cui uscì Papa. Un pontificato che fu però brevissimo.

Era il 26 agosto 1978, quando i 111 cardinali riuniti in conclave scelsero Albino Luciani, all'epoca patriarca di Venezia, quale successore di Papa Paolo VI, morto il 6 agosto dopo 15 anni di pontificato. Ma quella di Luciani fu una meteora. Il nuovo Papa, che aveva preso il nome Giovanni Paolo I, morì improvvisamente dopo 33 giorni, colto da infarto la notte fra il 28 e il 29 settembre. Avrebbe compiuto 66 anni il 17 ottobre. Nel suo brevissimo papato, Luciani pronunciò 9 discorsi, tenne 4 udienze e due omelie. Ma la sua semplicità e il suo sorriso sono rimasti impressi nella memoria di tutti.

Per la beatificazione del Papa del sorriso è stato riconosciuto il miracolo di Candela Giarda, una ragazza argentina salvata da un male incurabile nel 2011 a Buenos Aires. La giovane - scrive il Vaticano - soffriva di una grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico". La giovane guarì dopo che padre José Dabusti, parroco della chiesa accanto all'ospedale dove Candela veniva assistita, suggerì di invocare Giovanni Paolo I. All'epoca Candela aveva 11 anni, oggi ne ha 22 e anche lei è oggi presente alla messa a San Pietro.

Il pontificato di Giovanni Paolo I (che scelse il doppio nome in onore dei due precedessori che erano stati protagonisti del Concilio Vaticano II, viene ricordato per la sua semplicità: per la prima volta nella storia, infatti, il Papa non fu incoronato; parlava della povertà del Sud del mondo, si schierò dalla parte degli operai e dei giovani, era contro l'aborto e il divorzio. Papa Wojtyla mantenne il nome di Giovanni Paolo proprio in suo onore. A Papa Francesco nell'occasione verrà donata una reliquia che per la prima volta non appartiene al corpo del defunto: si tratta di un piccolo foglio bianco ingiallito dal tempo di una decina di centimetri, uno schema per una riflessione sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità.

Le festa del nuovo beato sarà il 26 agosto, giorno dell'elezione, nel 1978, di papa Giovanni Paolo I.

La storia della guarigione

Dal pericolo di morte imminente alla completa guarigione: è la storia della bambina argentina che allora aveva undici anni. Un miracolo per la Chiesa cattolica, attribuito all'intercessione di Giovanni Paolo primo. Proprio il riconoscimento di quel miracolo ha dato il via libera alla beatificazione, del Pontefice che i cardinali avevano eletto in Conclave dopo la morte di Paolo VI e che, da pastore, con stile sobrio, aveva sempre manifestato attenzione per gli ammalati, per i poveri e per il mondo operaio.

La bambina argentina il 20 marzo 2011 ebbe un forte mal di testa che continuò per una settimana, poi si manifestarono febbre, vomito, disturbi comportamentali e della parola. Lo stesso giorno fu ricoverata d'urgenza a Paraná. Secondo quanto riportato in documenti vaticani, dopo gli esami e le cure del caso, fu formulata la diagnosi di "encefalopatia epilettica ad insorgenza acuta, con stato epilettico refrattario ad eziologia sconosciuta". Il quadro clinico era grave, caratterizzato da numerose crisi epilettiche giornaliere, tanto che fu necessario intubarla. Non essendosi riscontrato alcun miglioramento, il 26 maggio la piccola venne trasferita, con prognosi riservata, nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Buenos Aires. Il 22 luglio il quadro clinico peggiorò ulteriormente per la comparsa di uno stato settico da broncopolmonite. I medici curanti convocarono i familiari, prospettando la possibilità di "morte imminente". Il 23 luglio 2011 (data del miracolo) - "inaspettatamente", si legge in un documento del Dicastero delle Cause dei Santi - vi fu un rapido miglioramento dello shock settico, che continuò con il successivo recupero della stabilità emodinamica e respiratoria. L'8 agosto la paziente venne estubata; il successivo 25 agosto lo stato epilettico apparve risolto e il 5 settembre 2011 la paziente venne dimessa con prescrizione di terapia farmacologica e riabilitativa. La bambina riacquistò la completa autonomia fisica e comportamentale.

Si legge ancora nel documento del Dicastero: "L'iniziativa di invocare il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo primo fu presa dal parroco della parrocchia a cui apparteneva il complesso ospedaliero. Egli si recò al capezzale della piccola e propose alla madre di chiedere insieme l'intercessione del Venerabile Servo di Dio, al quale era molto devoto. Alle loro preghiere si unì il personale infermieristico presente in rianimazione. Le invocazioni furono rivolte esclusivamente a Papa Luciani. Le preghiere furono corali, individuali e antecedenti il viraggio favorevole del decorso clinico. È stato ravvisato il nesso causale tra l'invocazione al Venerabile Giovanni Paolo primo e la guarigione della piccola".

Luca Zaia-9

A Roma anche il governatore Luca Zaia

«Quando è salito il drappo scoprendo l’immagine del Beato Giovanni Paolo I è stato un momento di grande commozione: il sorriso di Papa Luciani è riapparso dalla loggia di San Pietro, donando la stessa emozione del suo breve pontificato. Ma per i veneti ha ricordato anche l’immagine mai dimenticata dell’umile prete agordino, del vescovo di Vittorio Veneto e del Patriarca di Venezia». Queste le prime parole del Presidente della Regione del Veneto a conclusione della cerimonia religiosa a San Pietro in Vaticano, durante la quale Papa Francesco ha proclamato la beatificazione del pontefice veneto, bellunese di Canale d’Agordo e salito al vertice delle diocesi vittoriese e veneziana prima di essere eletto successore di Pietro alla morte di Paolo VI nel 1978.

Il Governatore ha presenziato insieme ai numerosissimi pellegrini giunti da tutto il Veneto e in particolare dalle diocesi che hanno visto all’opera il nuovo beato e insieme ai vescovi e diversi amministratori locali. «Si è sentito vivo l’affetto dei veneti per un figlio della loro terra – aggiunge il Presidente – ed è stato molto significativo vivere il momento in cui veniva affidato alla gloria degli altari tra quel popolo a cui Luciani è rimasto sempre legato, anche nei trentatré giorni che da Papa è stato fisicamente lontano dal Veneto ma non certamente con il cuore, come ricordano ancora gli anziani sacerdoti e altri personaggi che con lui erano in contatto.  Oggi possiamo dire di avere avuto la conferma che la nostra gente ha ricambiato questo sentimento e, dopo oltre quarant’anni, non lo ha dimenticato».

«Ricordo ancora – conclude il Governatore - quando ero ragazzino, nel 1978, e i nostri paesi festeggiarono l’elezione a Papa di un volto conosciuto, quasi familiare per essere stato negli anni precedenti il vescovo della diocesi; nessuno avrebbe immaginato la breve durata del suo papato. Oggi, insieme a tutti i veneti, ho rivissuto il clima di festa di quei giorni sentendo ancora più forte l’orgoglio, come presidente della Regione, di aver assistito alla beatificazione di un Papa a cui la nostra terra deve molto come modello di una vita interamente dedicata alla comunità fino a livelli universali ma anche come testimone della nostra storia e dei nostri valori».

Luca Zaia 2-2-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giovanni Paolo I è beato: sarà celebrato il 26 agosto, giorno della sua elezione a Papa

TrevisoToday è in caricamento