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I sindaci trevigiani scrivono al presidente Mattarella: «Siamo preoccupati e frustrati»

Nel giorno della visita del capo dello Stato a Vittorio Veneto, l'associazione dei Comuni di Marca ha colto l'occasione per rivolgere un importante appello al presidente della Repubblica

Forte iniziativa politica questa mattina da parte dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana in occasione della visita a Vittorio Veneto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la commemorazione del 25 aprile.

La presidente Mariarosa Barazza, a nome di tutti i Comuni trevigiani, ha fatto recapitare al Capo dello Stato una lettera accorata in cui denuncia «la crescente preoccupazione e il senso di frustrazione degli Amministratori di questo territorio». Si legge nella missiva: “Da anni le nostre Amministrazioni stanno conducendo una incessante battaglia per tutelare le legittime aspettative delle comunità locali di questo territorio, per far capire al Parlamento e al Governo la pesante condizione di sofferenza in cui versano gli Enti locali, i quali nonostante la drammatica carenza di personale, i tagli delle risorse, il progressivo svuotamento dell'autonomia loro garantita dalla nostra Carta costituzionale, grazie alla dedizione e allo spirito di sacrificio di Amministratori e dipendenti riescono comunque ad essere virtuosi, nonché punto di riferimento essenziale per i cittadini. Ci siamo battuti negli ultimi dieci anni per una più equa e responsabile distribuzione delle risorse finanziarie e l’attuazione del "federalismo", per una più equa e autonoma gestione del personale che tenga conto delle specificità territoriali e per una reale semplificazione amministrativa. Purtroppo, tuttavia, continuiamo a registrare da parte del Legislatore nazionale  una deriva centralista, la scarsa conoscenza dell'apparato organizzativo dei Comuni e soprattutto la mancanza di consapevolezza della potenzialità delle Istituzioni locali nel contribuire alla crescita complessiva del nostro Paese. Le ho portato queste istanze perché amo l'Italia e credo che se tutti facciamo la nostra parte potremo ridare speranza a questo nostro grande e meraviglioso Paese. Da Presidente di questa Associazione, da Sindaco per 10 anni del Comune di Cappella Maggiore e ora da Vice Sindaco che ha tentato di servire al meglio la propria comunità, da cittadina che avverte urgente la necessità di una nuova resistenza di fronte alla cultura della discriminazione, della violenza, dell’illegalità, Le chiedo di aiutarci secondo le Sue prerogative di rappresentante dell’unità nazionale”. Nella lettera viene anche ricordata la battaglia vinta davanti alla giustizia amministrativa dai 44 Comuni della provincia di Treviso sulla ripartizione del Fondo di Solidarietà 2015 e lamenta il fatto che i Ministeri competenti (Mef, Ministero degli interni e Presidenza del Consiglio) non abbiano dato ancora volontaria esecuzione alla sentenza bloccando il ritorno sul territorio dei 24 milioni di euro. Mi chiedo – scrive Barazza - come possiamo chiedere ai nostri cittadini di osservare le leggi se poi è proprio lo Stato a non dar seguito a quanto deciso in una sentenza pronunciata in nome del popolo italiano?

I valori della lotta di Liberazione che abbiamo ricordato oggi – afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana – richiamano i cittadini e le istituzioni alla responsabilità. Chi ieri perse la vita per costruire un’Italia libera e giusta ci ha lasciato un’eredità grandiosa che passa attraverso il rispetto delle regole, la solidarietà, la giustizia. Le condizioni in cui versano i Comuni trevigiani richiedono alle massime istituzioni del Paese di porre attenzione alla questione della giustizia territoriale, dell’equa distribuzione della ricchezza nella solidarietà, della premialità verso chi amministra con coscienza e responsabilità e porre finalmente rimedio alla grave sperequazione tra diverse aree del Paese. Sono fiduciosa che il Capo dello Stato, da sempre attento ai problemi dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli, possa far proprie queste istanze che come Associazione Comuni abbiamo voluto rappresentargli in una giornata significativa per il nostro territorio come quella di oggi».

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