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"Il tempo della clessidra”: Giada racconta in un libro la sua vita con il Covid

La scrittrice ha voluto raccontare i 315 giorni che le sono stati necessari per riprendersi la vita tra sofferenze, operazioni e speranza

Un libro per ringraziare la sanità pubblica e, in particolare, il personale dell’ospedale Ca' Foncello di Treviso che le ha salvato la vita. Ieri Giada Zangrando ha voluto consegnare il “Tempo della clessidra”, in cui racconta l’infezione che l’ha aggredita, i due interventi al cuore eseguiti dall’équipe del dottor Minniti e il lungo percorso di recupero, al direttore generale Francesco Benazzi e al direttore sanitario Stefano Formentini. “Sono viva, e ho potuto riprendere a camminare in montagna, grazie ai vostri medici” ha detto, grata e commossa, al momento della consegna del libro. "Il tempo della clessidra” racconta infatti i “315 giorni che mi sono stati necessari per riprendermi la vita”. Cosa succede se alla soglia dei 30 anni ti ritrovi in fin di vita? Se osservi il tuo corpo che lotta per sopravvivere mentre tu sei già troppo "lontana"?.

"L'11 gennaio di un anno fa, mentre tutti rientravano al lavoro riappropriandosi della propria quotidianità dopo le feste natalizie, io venivo portata d'urgenza in sala operatoria. Un intervento urgente al cuore. 'Sua figlia ha meno di 24 ore di vita. Tentiamo di salvarla', le parole improvvise del cardiochirurgo. Parole che colpirono come un fendente. E così, in un freddo pomeriggio d'inizio inverno, mi ritrovai a lottare tra la vita e la morte. Da quel momento la mia vita si fermò, d'improvviso e inaspettatamente, tutti i progetti, i sogni e le cose lasciate in sospeso 'perché di tempo ne ho tanto'; tutto della mia vita, svanì con me all'interno della sala operatoria numero due - continua la scrittrice - Dopo sei mesi un brutto peggioramento mi costrinse ad una nuova operazione (apparentemente più semplice). Ma è vero anche che la vita sa sorprendere e ti reinventa il destino. Sin da subito, venni presa per mano da persone speciali e 'riportata' alla vita in un percorso lungo 315 giorni. Ho scelto la figura della clessidra per rappresentare questo mio inciso di vissuto, perché quando pensi di essere alla fine, è già tempo di rigirare la sabbia e ripartire. Così è stata la mia storia; corse contro il tempo, ostacoli e illusioni. Ma dopo aver visto tutto nero, sopra di me l'arcobaleno".

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