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Liceo Munari, sciopero degli studenti: «Vogliamo un incontro in Provincia»

Lunedì 13 dicembre gli alunni del liceo artistico hanno manifestato per la mancanza di aule e il declassamento dei laboratori con gravi ricadute sulla didattica. Appello al preside e alla Provincia

Lunedì 13 dicembre al liceo artistico "Munari" di Vittorio Veneto è andata in scena la protesta degli studenti che non si sono presentati a lezione, autoconvocandosi in assemblea davanti ai cancelli della scuola con una lettera per il preside e la speranza che la loro voce possa portare un cambiamento, un investimento sugli spazi e sui materiali dedicati alla didattica e ai laboratori. È la seconda giornata di protesta; gli studenti infatti già lo scorso sabato si erano astenuti dalle lezioni ritrovandosi nel giardino e passando la giornata a discutere e costruire soluzioni e richieste.

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«All’inizio dell’anno, visto il numero elevato di classi, la Provincia aveva optato, tra varie ipotesi, per l’uso di due aule presso il Liceo Classico M. Flaminio, scelta che nel giro di poche ore si è rivelata impraticabile. Da Settembre non si è trovata altra soluzione se non la conversioni di spazi, quali i laboratori, in aule provvisorie. Ci troviamo senza spazi e senza aule adatte a supportare i laboratori che per indirizzo dobbiamo e vogliamo poter svolgere - dichiara Sara Grova, rappresentante degli studenti del Munari - A tutto questo si aggiunge il divieto del dirigente scolastico di utilizzare le attrezzature necessarie ai laboratori, nonostante siano state controllate di recente dallo Spisal, rivedute da tecnici specialisti esterni alla scuola due volte l’anno e da poco adeguate agli standard di sicurezza con un investimento economico. La bellezza della nostra scuola stava nella fusione di pratica e teoria, nel poter toccare con mano l'arte che studiamo: non ci stiamo, le soluzioni vanno trovate coinvolgendo tutte le parti interessate,  noi studenti in primis». Insieme ai manifestanti anche la Rete degli Studenti Medi del Veneto che ha fornito supporto organizzativo agli studenti: «Diritto allo studio è anche questo: potersi formare a 360° in una scuola con spazi e materiali adatti a supportare il numero e le necessità degli studenti. Purtroppo i sotto finanziamenti che affliggono da anni la scuola pubblica, e il generale disinteresse nel discutere insieme agli studenti di come utilizzare gli spazi scolastici durante la pandemia più che mai, si stanno manifestando al Munari di Vittorio Veneto come in tanti istituti del Veneto e d'Italia - conclude Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto - Come Rete abbiamo voluto manifestare solidarietà agli studenti del Munari perchè la loro è una richiesta legittima e giusta, quella di studenti che vogliono potersi formare al meglio, in una scuola pubblica capace di rispondere alle loro esigenza didattiche. Per questo siamo al loro fianco questa mattina''. Gli studenti lanciano anche una richiesta "Vorremmo poter essere convocati in un tavolo di discussione con la provincia per risolvere al più presto i problemi della nostra scuola. Vogliamo studiare, e vogliamo farlo al massimo delle possibilità che la nostra scuola può darci, chiediamo solo un impegno di istituzioni e preside nell'ascoltare le nostre necessità, se così non sarà continueremo a far sentire la nostra voce».

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