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Un anno senza Luna Park, lettera aperta dei giostrai ai sindaci

Il gruppo "Io vado al Luna Park" per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche vista la difficile situazione in cui versa il mondo dello Spettacolo Viaggiante che è stata inviata anche all'ANCI Veneto

Mi presento, sono Eva Torricelli.

appartengo alla categoria dello Spettacolo Viaggiante (giostree luna-park itineranti). Risiedo a Castelfranco Veneto, ma vorrei tanto poter dire che abito in tutto il Veneto perché ciò starebbe a significare che la mia attività è ripresa come prima dell’emergenza Covid-19. Sono una dei rappresentanti della piattaforma FB #iovadoallunapark nata per sensibilizzare la grave situazione che ha colpito la nostra categoria sotto il profilo economico e psicologico a causa della pandemia. Domani, 24 febbraio 2021, è il triste anniversario della nostra chiusura. Le giostre sono ferme ufficialmente da 12 mesi. Per altri da molto prima perché a causa del termine della stagione, molti si sono fermati dadicembre del 2019. Ad oggi, non abbiamo alcuna prospettiva lavorativa, pochi parlanodi NOI e del nostro futuro.Siamo tra le categoriedimenticate, classificate tra le non essenziali. Nell'estate 2020 i Luna-Park itineranti sono stati penalizzati dalla maggior parte dei sindaci. E questo nonostante ci fossimo adeguati in ogni minimo dettaglio alle linee guida, molto stringenti, approvate da STATO-REGIONI e ZERO CONTAGI registrati nei pochi Luna-Park operativi. Amministrazioni comunali che, nonostante avessimo tutte le carte in regola per esercitare in TOTALE SICUREZZA, emettevano autonomamente ordinanze restrittive; annullavano manifestazioni sagre/fiere,anche 3 giorni prima dell'evento,o addirittura il giorno stesso della presunta apertura a spese già fatte, togliendoci qualsiasi altra alternativa di lavoro. Gestisco con la mia famiglia le gabbie volanti e un chiosco di panini, su 25 sagre programmate da marzo a dicembre ne abbiamo svolte solo 2.

Io svolgo gran parte della mia attività in Veneto, ma la situazione è la stessa da nord a sud e lo posso confermare da tutte le testimonianze e segnalazioni che ricevo ogni giorno sulla mia piattaforma. Vi invito a verificare #iovadoalLunaPark (facebook). Il nostro lavoro è fatto di molti sacrifici e molta passione; è tramandato da generazioni. È una tradizione storicache non deve essere cancellata né dimenticata!!!! Mi rivolgo a tutte le persone che hanno imezzi per far presente il problema; mi rivolgo a tutti i sindaci e alle amministrazioni comunali affinché facciano in modo che non si ripeta nuovamente il trattamento ricevuto la scorsa estate e che non operino una discriminazione lavorativa come già accaduto perché noi siamo pronti a ripartite in sicurezza secondo i piani Anti-Covid-19. Tutti avranno visto quante persone affollano i centri storici e relativi locali, supermercati, mercati settimanali per non parlare dei grandi centri commerciali dove l’assembramento è notevolee al chiuso. Non fraintendetemi, tutto normale fin qui, del resto “la vita va avanti!”.

Ma le mie domande sono:

•perché non possiamo svolgere il nostro lavoro in sicurezza, all'aperto dove il rischio contagio è nettamente minore?

•esistono lavori di serie A e di serie B? L'indignazione mia, di altri colleghi, di molte persone esterne al nostro lavoro è quella di non capire perché ci siano così tante contraddizioni su chi deve e chi non deve lavorare. Se il rimedio è la chiusura, che lo sia per tutti. Siamo davvero esasperati.Quanto male può fare un giro in giostraall’aperto? Ridate a famiglie e bambini il diritto al divertimento e alla spensieratezza! Ridateci il nostro lavoro affinchétorniamo a riportare gioia e felicità nei paesi. Dobbiamo imparare a convivere con il virus, ma non possiamo...smettere di vivere!

Eva Torricelli (portavoce #iovadoalLunaPark)

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