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"Verso un’economia sostenibile a contrasto delle infiltrazioni criminali": se ne parlerà mercoledì 16 maggio in un incontro a Palazzo Giacomelli - Spazio Unindustria Treviso

TREVISO Spiccano a Nordest le tonalità di rosso sulla mappa italiana delle aziende criminali. Anche Treviso rientra tra le province con un importante tasso di imprese legate alla mafie.

A dirlo è una ricerca dell’Università di Padova sulle aziende connesse alla criminalità organizzata, le cosiddette imprese criminali, che operano soprattutto nel campo edile (22%) e immobiliare (19%) ma anche nel commercio (12%) e nel manifatturiero (8%), con ricavi ed attivi superiori alle attività legali. Sul fronte delle tipologie si passa dalle imprese di supporto alle attività illecite con ricavi pari a zero, alle “cartiere” medio piccole con una dinamica di costi ricavi coincidente, fino ad arrivare alla aziende “star” che hanno anche performance superiori alle aziende non criminali. Sono alcuni dei risultati della ricerca sulle caratteristiche delle imprese criminali che saranno presentati mercoledì 16 maggio alle ore 10 a Palazzo Giacomelli di Treviso, durante il dibattito pubblico sulla “Criminalità organizzata nel Nordest e il sostegno alle imprese nell'impegno per la legalità verso un'economia sostenibile a contrasto delle infiltrazioni crimminali" organizzato da Proetica, l’associazione promossa da Unindustria Treviso e dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso sulla cultura della responsabilità sociale d’impresa.

Dopo i saluti introduttivi di  Ivo Nardi, vicepresidente di Unindustria Treviso e David Moro presidente dell’Ordine Dottori commercialisti di Treviso, seguiranno gli intervento di Laura Lega Prefetto di Treviso, di Dario De Rossi vicepresidente di Proetica su “Lo sviluppo sostenibile come leva di legalità”, di Roberto Tommasi responsabile veneto di Libera su “La legalità e la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Trevigiano e nel Nord Est”, di Tiberio Bentivoglio imprenditore di Reggio Calabria su “Gli strumenti di prevenzione e di sostegno agli imprenditori,  di Antonio Parbonetti dell’Università degli Studi di Padova su “Le aziende connesse alla criminalità organizzata: caratteristiche ed effetti economici”, di Michele Dalla Costa Procuratore Capo di Treviso su “Come un’efficiente amministrazione della giustizia supporta l’impresa”. Chiuderà i lavori Luciano Marton presidente Proetica.  “I Commercialisti - dichiara il presidente dell’Ordine di Treviso David Moro - sono l’anello di congiunzione tra la Pubblica Amministrazione e i contribuenti e svolgono un ruolo di “sentinella” della legalità, dell’etica e della responsabilità sociale nelle imprese garantendo non solo l’osservanza delle norme e dei principi vigenti ma anche evidenziando i punti di debolezza della struttura normativa, per promuovere idee e soluzioni innovative anche nel contrasto alla criminalità organizzata”. 

“Il ruolo delle associazioni è particolarmente importante quando l’impresa attraversa momenti difficili, per evitare l’isolamento e dare strumenti di contrasto ai rischi di infiltrazioni criminali, in coordinamento con le Istituzioni e le Forze dell’ordine – dichiarano Maria Cristina Piovesana e Luciano Marton, Presidenti rispettivamente di Unidustria Treviso e di Proetica - .  Il rispetto della legalità è anche alla base un rinnovato rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione che vede impegnata Unindustria Treviso, con il sostegno del Prefetto di Treviso. Mantenere la coesione sociale, creare sviluppo, combattere illegalità e criminalità. Sono fattori che si tengono insieme e per i quali come Unindustria Treviso e come imprese trevigiane siamo convintamente impegnati”. Il rispetto della legalità è una delle componenti fondamentali indicata dall’Onu per arrivare ad uno sviluppo sostenibile. In particolare all’obiettivo 16 vi è l’impegno a combattere tutte le forme di crimine organizzato come pure a ridurre la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme. Tale impegno diventa particolarmente attuale in Italia, dove i fenomeni di condizionamento della criminalità alle attività economiche sono presenti in modo talora rilevante e penalizzano le imprese, in termini di crescita economica, di sana concorrenza, di prospettive di sviluppo e anche di reputazione. Se in alcune parti del Paese tale situazione è riconosciuta da tempo, cresce l’attenzione anche per quanto avviene nelle regioni settentrionali e nel Nord Est, dove aumentano gli episodi legati alla presenza di criminalità organizzata in attività economiche apparentemente lecite. Emerge come l’infiltrazione criminale colpisca spesso imprese fragili, già segnate dalla recessione economica di questi anni e per questo più vulnerabili. L’incontro promosso da Proetica vuole presentare questa situazione, con particolare attenzione al nostro territorio, attraverso dati e testimonianze, e le azioni di contrasto a tutela dei legittimi interessi imprenditoriali. È un impegno che deve essere condiviso tra le Istituzioni e le Amministrazioni Pubbliche, la Magistratura, le Forze dell’Ordine, il mondo associativo e la comunità nel suo insieme. Un’azione per la legalità che diventa premessa e parte integrante di un’economia e una società resilienti e sostenibili.

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