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Coronavirus, morto il magistrato che incastrò Felice Maniero e la sua banda

Francesco Saverio Pavone aveva 76 anni e soffriva di patologie pregresse. Il decesso in terapia intensiva all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Aveva indagato anche sul caso di Cristina Pavesi

Sembrava che le sue condizioni stessero migliorando, ma il suo quadro clinico era comunque molto precario. È morto a 76 anni, a causa di problemi polmonari dovuti al Coronavirus, Francesco Saverio Pavone, magistrato che ha legato gran parte della sua prestigiosa carriera alla lotta contro la Mala del Brenta e al boss Felice Maniero. Si trovava da un paio di settimane ricoverato nel reparto di terapia intensiva all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Il decesso è avvenuto nella giornata di ieri, lunedì 16 marzo.

Le sue inchieste

Pavone fu protagonista di numerose inchieste, da quella su Felice Maniero, che aveva progettato di assassinarlo, a quella che lo portò a sgominare la banda dei giostrai con i loro sequestri di persone, fino alle ultime indagini sulle ecomafie. Originario di Taranto, fu nominato procuratore aggiunto a Venezia e successivamente capo della procura a Belluno. Costretto a vivere sotto scorta dal 1989 al 2006, avrebbe dovuto incontrare il giudice Falcone proprio il giorno della strage di Capaci. Tra le sue tante inchieste anche quella sulla morte di Cristina Pavesi per mano della Mala del Brenta. 

Il cordoglio per la morte

«A nome dell’'Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza della Regione del Veneto - ha detto Bruno Pigozzo, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto - porgo le più sentite condoglianze ai familiari e l’autentico cordoglio di chi in lui ha visto un pilastro della lotta alle mafie». «Apprendo con forte dispiacere la scomparsa del procuratore Francesco Saverio Pavone. - ha commentato il sindaco di Mira Marco Dori - Gli dobbiamo tanto. Un uomo che ha dato la vita per lo Stato e per il bene del nostro territorio. Un magistrato preparatissimo, stimato da tutti e sempre determinato nell'impegno per la legalità e la giustizia. A nome mio personale e di tutta la città di Mira porgo le condoglianze ai suoi cari».

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