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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus: «Asintomatici in aumento, stop a visite in ospedale se necessario»

Carlo Agostini, primario del reparto di Prima medicina al Ca' Foncello, ha confermato il contagio avvenuto dopo la visita di un marito alla moglie ricoverata per una malattia neurologica

«Ci sono sempre più casi asintomatici e gli ultimi studi in materia rivelano come chi contrae il Coronavirus possa incubarlo per ben 5 giorni senza avere febbre né risultare positivo al test del tampone». Sono le parole del dottor Carlo Agostini, direttore del reparto di Prima medicina dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, intervenuto nel pomeriggio di oggi, giovedì 23 aprile, per fare chiarezza sul contagio avvenuto nel suo reparto ai danni di una paziente che aveva ricevuto la visita del marito in ospedale.

La signora contagiata è seguita ormai da diversi anni dal reparto diretto dal dottor Agostini. Affetta da una grave malattia neurologica, è impossibilitata a muoversi e può mangiare e respirare solo per via artificiale. Il marito l'ha sempre assistita nel calvario delle cure. In passato la paziente era stata più volte ospedalizzata nel reparto di Prima medicina di Treviso per poi essere dimessa una volta terminata la terapia. Il marito è sempre stato presente essendo l'unica persona in grado di comunicare con i medici. Durante l'ultimo ricovero la donna è stata sottoposta a un broncolavaggio e a ben 3 test del tampone, risultati tutti negativi. Lo scorso 13 aprile però il marito, tornato a casa dall'ospedale, ha iniziato ad avere qualche linea di febbre e ha immediatamente avvisato l'ospedale. Gli è stato consigliato di recarsi in pronto soccorso dov'è stato sottoposto al tampone che ha dato esito positivo. Poche ore più tardi anche la moglie è risultata positiva al test e, per questo motivo, la coppia è stata trasferita nel reparto di Malattie infettive dove sono stati curati e ora sono in via di guarigione. «Non ho nessun problema ad ammettere che il contagio è avvenuto - spiega il dottor Agostini - Ma voglio precisare che la sorveglianza è stata costante da parte di tutto il personale del reparto e non c'è stato alcun tipo di falla nel sistema sanitario. Se in questi giorni, da un lato, il contagio sembra aver perso la sua forza iniziale dall'altro ci preoccupa l'aumento di casi asintomatici riscontrati. Abbiamo limitato le visite di parenti e familiari a solo un'ora al giorno, dalle 18 alle 19 ma siamo consapevoli che non basta. L'ideale sarebbe interrompere le visite e non fare entrare più nessun in reparto ma è una scelta difficile e capiamo le esigenze dei familiari. Sospendere le visite per evitare possibili contagi è una scelta che speriamo di non dover mai fare ma che, per il momento, non ci sentiamo di escludere.

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