Maturità 2022, venerdì studenti in piazza Borsa per protesta contro il Governo
Anche la Rete degli Studenti Medi aderisce alla mobilitazione nazionale: «Gli immaturi siete voi, convocateci e ascoltate gli studenti»
La Rete degli Studenti Medi non ci sta e lancia per venerdì 4 febbraio una mobilitazione nazionale contro l'Esame di Stato 2022. Lo avevano annunciato poche ore fa, ma date le insistenti voci che confermano la proposta di introduzione dei due scritti e l’assenza della tesina il sindacato studentesco ha confermato: sarà mobilitazione nazionale. In Veneto sono state organizzate piazze e presidi studenteschi in tutte le province, tra cui in piazza Borsa a Treviso.
''Padova, Verona, Vicenza, Venezia, Treviso e Belluno: siamo pronti già a scendere questo venerdì nelle piazze del Veneto contro un Ministero che non ci rappresenta, che decide su di noi ma senza di noi. - dichiara Marco Nimis, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto- Ci sono intere quinte disperate, studenti e professori lasciati a se stessi per due anni che ora, a meno di cinque mesi dagli esami, si vedono stravolgere programmi e preparazione. Non si mette in dubbio la qualità e le competenze di noi studenti, ma la modalità e il disagio che sono stati protagonisti in questi anni vanno considerati e capiti. La scelta matura doveva farla il Ministero e invece si torna sempre a fare i conti sulla pelle di migliaia di studenti. Non ci stiamo: il Ministro Bianchi faccia un passo indietro, ci convochi e ascolti le voci che provengono dalle piazze del Veneto e di tutta Italia.''
Gli studenti, organizzati a livello nazionale, si mobilitano per una maturità che tenga conto degli ultimi tre anni di scuola a singhiozzo, tra Didattica mista e a distanza. Serve una maturità che dia importanza e spazio ai percorsi personali con una tesina e niente scritti. “Saremo sotto al Ministero dell’Istruzione e nelle piazze del Paese - conclude Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi - Abbiamo aspettato fin troppo: servivano certezze per gli studenti e non patiboli. L’esame così rischia di essere una condanna per tutti noi. Vogliamo un esame senza scritti e con una tesina che ci permetta di elaborare, studiare e collegare quello che abbiamo imparato in questi anni. Basta giocare sulla nostra pelle.”