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Maxi Cesana Melanotti: il Tar boccia la proposta di ampliamento della struttura

Dopo le bocciature in due consigli comunali straordinari, il progetto ha ottenuto la bocciatura finale dei giudici lagunari

Dopo le bocciature in due consigli comunali straordinari, il progetto del Maxi Cesana, per cui si sono spese centinaia di migliaia di euro in consulenze e cause giudiziarie, ottiene la bocciatura finale dei giudici lagunari. «Martedì sera in Consiglio comunale, il consigliere Da Re ha dato una informazione che è purtroppo passata del tutto inosservata in aula civica: il Tar Veneto ha infatti respinto il ricorso del Cesana contro le delibere Uls/Conferenza dei sindaci di diniego dei 200 posti a libero mercato per il maxi Cesana che, a sua volta, ha impugnato la sentenza di primo grado al Consiglio di Stato a Roma. Si sapeva dall'estate scorsa che l’udienza era fissata per febbraio, ma poi non se ne era saputo più nulla e si era pensato ad un rinvio causa epidemia» fanno sapere Alessandro De Bastiani e Mirella Balliana di Rinascita civica - Partecipare Vittorio».

«Invece, abbiano appreso dalla viva voce dell’ex sindaco ed ora europarlamentare Antonio Da Re che la sentenza è stata pronunciata ed è stata sfavorevole al Cesana. Siamo quindi in presenza di un’ennesima bocciatura delle aspirazioni espansive degli ambiti di competenza previsti nel “Piano Strategico 2017-2020” del Cesana, approvato dal suo Cda il 29 settembre 2016 e illustrato dal presidente Castro in consiglio comunale nell’inverno 2016/17 - continuano i due politici - La prima bocciatura è avvenuta Il 29 maggio 2017 da un Consiglio comunale straordinario che poneva un fermo stop al “Protocollo d’intesa per la definizione, l’organizzazione e la gestione dei servizi alla persona” con cui il Cesana intendeva annettersi tutti i servizi sociali del comune, con l’obiettivo finale delle farmacie comunali. La seconda bocciatura aveva luogo il 1 marzo 2018, sempre a seguito di consiglio straordinario richiesto dalle minoranze Lega-FI-Partecipare, che con sorprendente ed inattesa unanimità invitava il vertice del Cesana a non tentare di annettersi la fondazione Fenderl per via giudiziaria, annunciata alla stessa con tanto di raccomandata».

«Ora il Tar Veneto sigilla la terza bocciatura rendendo vana la pretesa del Cesana di attuare le proprie aspirazioni espansive per via giudiziaria, dopo non esserci riuscito per la via ordinaria, funzionale e politicamente corretta della collaborazione con gli altri enti e istituzioni pubbliche cointeressate. Ci chiediamo a questo punto, in qualità di forza politica presente in consiglio,se non sia doveroso ed opportuno che la città e l’Amministrazione comunale prendano atto e consapevolezza del fallimento sul campo del “Piano Strategico 2017-2020” del Cesana, voluto con determinazione e difeso a spada tratta dalla sua attuale governance» concludono De Bastiani e Balliana.

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