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Allerta temperature, la Fiom: «Sospendere il lavoro in situazioni critiche»

Il sindacato delle tute blu della Cgil ha diffuso venerdì 24 giugno una nota ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, chiedendo massima attenzione per i metalmeccanici nei luoghi di lavoro

Temperature roventi, umidità elevata e mancanza di ventilazione possono mettere in serio pericolo la salute fisica e psichica dei lavoratori. Un rischio che, per la Fiom Cgil di Treviso, deve essere valutato dall'azienda nel documento valutazione dei rischi secondo le modalità e l'organizzazione del lavoro e gli orari e l'ambiente lavorativo, tenendo conto dell’esistenza o meno di efficienti impianti di ventilazione e condizionamento. Una valutazione questa che deve coinvolgere direttamente i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), anche per individuare possibili interventi correttivi al rischio. "Se le aziende fossero indisponibili al confronto e se il rischio calore fosse elevato - precisa la nota diffusa dal sindacato - gli Rls, infatti, possono chiedere ai lavoratori di astenersi dall’attività come previsto dall’art. 44 del Dlgs 81/08. Un allontanamento dal posto di lavoro che non deve essere inteso come sciopero ma semplicemente come azione a tutela della salute dei lavoratori per un tempo non compensabile dall’utilizzo di ferie o permessi ma che deve essere integralmente retribuito dall’azienda. Ai lavoratori viene consigliato di bere molto e frequentemente, ridurre la velocità e fare più pause, in particolare relativamente alla movimentazione dei carichi, assicurandosi sufficienti tempi di recupero in ambienti ventilati e rinfrescati, prestando attenzione agli sbalzi termici".

Il commento

«Se il calore venisse percepito come eccessivamente elevato dagli Rls e dai lavoratori deve essere immediatamente affrontata la situazione anche con azioni straordinarie - conclude il segretario generale della Fiom Cgil di Treviso Enrico Botter -, oltre gli interventi strutturali necessari, quale la predisposizioni di sale ventilate e rinfrescate vicino alle postazioni lavorative, l’organizzazione di pause aggiuntive a quelle contrattate, la fornitura illimitata di acqua fresca a ciascun lavoratore, la distribuzione di sali minerali, fino allo spostamento dei turni nelle ore meno calde. Per affrontare il rischio delle alte temperature non si devono considerare solo le condizioni ambientali ma si devono sempre aver presenti anche le temperature prodotte dalle macchine, dagli indumenti indossati, e la temperatura percepita da ciascun lavoratore, tenuto conto delle diverse condizioni fisiche e di lavoro».

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