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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Metalmeccanici, rinnovo del contratto per 35mila lavoratori trevigiani

Aumento di 112 euro in busta paga e più valore alla professionalità di chi lavora. Riformato l'inquadramento professionale, fermo dal 1973. Il commento di Fim Cisl Belluno Treviso

Aumenti in busta paga, riforma dell’inquadramento professionale, rafforzamento delle relazioni industriali, focus su violenza di genere e smart working. I 35mila metalmeccanici della Marca e i 4.500 della provincia di Belluno hanno finalmente un nuovo contratto.

Dopo oltre un anno di negoziato e mesi di trattativa, la scorsa settimana si è infatti chiuso positivamente il rinnovo del contratto nazionale della categoria, in vigore dal 1° gennaio di quest’anno fino al giugno 2024. I lavoratori e le lavoratrici del settore avranno un aumento in busta paga di 112 euro per il quinto livello e di 100 per il terzo livello. Sono inoltre confermati per ogni anno di vigenza del contratto 200 euro di flexible benefit, istituiti con il Ccnl del 26 novembre 2016. Il contratto passerà alla storia per l’importante riforma dell’inquadramento professionale, fermo dal 1973. Una riforma che rimette ordine e attualizza il sistema di classificazione, modernizzando e aggiornando i sistemi di valutazione della professionalità dei lavoratori, adeguandoli alle profonde trasformazioni tecnologiche e organizzative che stanno caratterizzando il settore in questi ultimi anni. È stato fatto inoltre un importante lavoro di rafforzamento sulle relazioni industriali, sui diritti d’informazione, confronto, partecipazione e della formazione. Attenzione anche alla violenza di genere e allo smart working.

«È stato un rinnovo molto atteso - spiega Alessio Lovisotto, segretario generale della Fim Cisl Belluno Treviso - e anche complicato, per effetto della crisi e della pandemia che ha condizionato anche il modo di intendere la fabbrica, introducendo criteri più partecipativi, basti pensare alla condivisione dei protocolli per la sicurezza, e meno quantitativi di stampo fordista, ad esempio nell’inquadramento professionale che era fermo dal 1973. Il rinnovo e l’adeguamento dell’inquadramento richiederà un grande lavoro da parte di tutti nei prossimi mesi. Il salario - aggiunge il leader della Fim territoriale - è stato incrementato anche per questa profonda trasformazione dei ruoli dei lavoratori nel sistema-fabbrica, rendendo l’ingaggio professionale più legato all’autonomia e alla responsabilità di ruolo che alla pura sequenza meccanica di produzione, pertanto priva di condivisione. Necessario sarà anche rendere esigibile la contrattazione di fabbrica garantendo maggiore partecipazione ai risultati e alle scelte strategiche che partono con la formazione, che viene riconfermata». Ad un approfondimento sul nuovo contratto sarà dedicato il prossimo Consiglio direttivo della Fim territoriale, che si svolgerà il 22 febbraio al Maggior Consiglio di Treviso. In seguito sarà avviata la fase delle assemblee di presentazione dei contenuti del Ccnl che si concluderà con il voto dei lavoratori.

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