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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Bebe Vio: «Va bene, ho trasgredito la legge ma non ho ucciso nessuno»

La campionessa paraolimpica trevigiana si difende ma non si scusa dopo la multa che le è stata inflitta per aver violato le normative Covid-19 domenica scorsa, mentre era in un locale di Mogliano Veneto. «Ero li a trovare un'amica»: ha spiegato la 23enne, ma con lei c'erano una decina di persone

«Va bene, ho trasgredito la legge, ma non c'era altra gente dove ero io. Mi sta cercando il mondo intero, tutto questo risalto ma non ho ucciso nessuno. Ho sbagliato sono andata in quel locale a trovare un'amica di infanzia che fa lì la cameriera e non vedevo da anni, perché non torno mai a casa, e mi sono fermata dopo l'orario di chiusura mentre lei sparecchiava. Ma non ho bevuto, avevo la mascherina e sono rimasta lì solo a chiacchierare, come se fosse una visita di famiglia».

Bebe Bio ha affidato all'Ansa, nella giornata di ieri, le sue giustificazioni a quanto avvenuto domenica scorsa mentre era a Mogliano Veneto e che tanto ha fatto discutere: molto stupore nelle sue parole, per quanto avvenuto, ma nessuna scusa di fronte ad un comportamento chiaramente scorretto e illegale. Durante una breve vacanza nella Marca per festeggiare il compleanno del padre, Ruggero Vio, la giovane campionessa paraolimpica di fioretto, schermitrice pluri-iridata, atleta in forza delle fiamme oro della Polizia di Stato è stata pizzicata in un orario non consentito, le 20 circa, dai carabinieri (con comprensibile imbarazzo degli stessi militari) mentre si trovava all'interno di un locale, il rinomato bistrot "Beccofino", nel centro di Mogliano Veneto.

Bebe non sarebbe stata sola all'interno del locale. Vi sarebbero state infatti una decine di persone che si trovavano al primo piano del bistrot, in sua compagnia, a bere e parlare. L'intervento dei carabinieri è avvenuto attorno alle 20 di domenica scorsa, durante i normali controlli per verificare che venga rispettata la chiusura al pubblico delle ore 18 per bar e ristoranti (a cui è consentito il solo servizio di asporto come in questo caso) e le relative norme anti-assembramenti. I militari sarebbero giunti al "Beccofino", così trapela, dopo una segnalazione e di certo non immaginavano di trovarsi di fronte alla celebre Bebe, peraltro molto sensibile ai temi della salute e lei stessa testimonial in passato di campagne pubblicitarie a favore della vaccinazione. Per lei e le altre persone che si trovavano nel locale è scattata una sanzione di 400 euro. Provvedimenti saranno presi, con ogni probabilità, anche nei confronti del bistrot: immediatamente è scattata una multa salata ma nei prossimi giorni la Prefettura di Treviso potrebbe imporre la chiusura temporanea dell'attività fino ad una durata di cinque giorni.

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